Papa Francesco: udienza, “la libertà che permette ai ricchi di sfruttare i poveri è una libertà brutta”

“Un cristiano libero è quello che ha lo Spirito del Signore”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata al vento dello Spirito Santo. “Questa è una libertà tutta speciale, assai diversa da ciò che comunemente si intende”, ha puntualizzato Francesco: “Non è libertà di fare quello che si vuole, ma libertà di fare liberamente quello che Dio vuole! Non libertà di fare il bene o il male, ma libertà di fare il bene e farlo liberamente, cioè per attrazione, non per costrizione. In altre parole, libertà dei figli, non di schiavi”. La libertà dello Spirito, ha spiegato il Papa sulla scorta di San Paolo, può essere soggetta ad “abuso” e “fraintendimento”, se diventa “un pretesto per la carne”. “Questa libertà è una libertà che si esprime in ciò che sembra il suo opposto: si esprime nel servizio, e nel servizio c’è la vera libertà”. Il Papa ha fatto un elenco “sempre attuale”, contenuto nella Lettera ai Galati, dei casi in cui la libertà diventa un “pretesto per la carne”: “Fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere”. “Ma lo è anche la libertà che permette ai ricchi di sfruttare i poveri  – è una libertà brutta -,  ai forti di sfruttare i deboli, e a tutti di sfruttare impunemente l’ambiente”, ha proseguito Francesco, che ha commentato a braccio: “Questa è una libertà brutta, non è la libertà dello  dello Spirito”. Per attingere la libertà dello Spirito, “così contraria alla libertà dell’egoismo”, bisogna vivere “la libertà che ci dà Gesù”, ha concluso il Papa: “Chiediamo a Gesù di fare di noi, mediante il suo Santo Spirito, degli uomini e delle donne veramente liberi. Liberi per servire, nell’amore e nella gioia”.

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