Bimbi vittime di violenza: Osp. Bambino Gesù, gestiti oltre 100 casi l’anno di abusi e maltrattamenti

Foto Bambino Gesù/SIR

Sono oltre 100 ogni anno i nuovi casi di abuso e maltrattamento di minori gestiti dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. In occasione della Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni del 4 giugno, l’Ospedale evidenzia l’esperienza maturata in oltre 40 anni di lavoro con bambini e ragazzi maltrattati. Più di 3.000 i casi registrati nell’ultimo quindicennio, a partire dal quale le situazioni di rischio tra i minori che accedono al Bambino Gesù vengono intercettate con un’apposita procedura di screening. L’età media è 12 anni. Nella casistica anche bambini con traumi da guerra. La violenza sui minori si declina in alcune specifiche forme che vanno dal maltrattamento fisico e psicologico alla “patologia delle cure’, ovvero il tipo di violenza che passa dall’incuria all’eccesso di cura  dalla violenza assistita (il minore assiste alla violenza esercitata su figure di riferimento come un genitore o un fratello/sorella) all’abuso sessuale.
All’attività clinica con bambini e ragazzi vittime di violenza si affianca lo sviluppo di strumenti per il supporto a pazienti e famiglie in un’ottica di prevenzione. Sul portale dell’Ospedale sono disponibili alcuni contenuti realizzati dai neuropsichiatri del Bambino Gesù con le informazioni, dedicate ai ragazzi, per riconoscere le situazioni potenzialmente rischiose e l’indicazione dei segnali a cui devono fare attenzione i genitori per intercettare il problema.
L’Helpline Lucy 06 6859 2265 è invece il servizio gratuito di assistenza e consulenza telefonica per famiglie e minori in difficoltà, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. Un team di psicologi dell’Unità operativa di Neuropsichiatria del Bambino Gesù risponde alle richieste di aiuto che riguardano, in situazioni d’emergenza, la sofferenza psichica di bambini e adolescenti.
Un gruppo di bambini tra gli 8 e 12 anni seguiti dalla Neuropsichiatria del Bambino Gesù, con un percorso difficile alle spalle malgrado la giovanissima età, è stato coinvolto in un progetto creativo per raccontare la violenza attraverso i disegni. Nei fogli colorati da questi bambini, tutti accolti nella casa famiglia “Il Tetto Casal fattoria”, si vede un viso sorridente circondato dal colore nero (Sorridi nel buio), un coccodrillo che mangia un cuore, un albero rosso sangue, figure “spaventose” e persone che urlano. Spiega Paola De Rose, neuropsichiatra del Bambino Gesù e referente del percorso “Child Care”: “I ragazzi che vengono nel nostro Servizio portano nella mente e nel cuore i segni della violenza; alcuni li esprimono chiudendosi e buttandosi giù, altri mettendo in atto comportamenti dirompenti, alcuni congelano le emozioni, altri le fanno esplodere. Tutti, però, hanno la possibilità e il diritto di cambiare la traiettoria a cui la vita fino a questo momento li ha esposti. Ed è proprio il compito di noi adulti contribuire alla cura di queste ferite”.

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