Diocesi: Caritas Bolzano-Bressanone, con Binario7 non solo lotta alle dipendenze ma anche all’esclusione sociale. In un anno 46 uscite e 207 contatti

(Foto Caritas Bolzano-Bressanone)

“Curare anziché punire”. È questa la ricetta nella lotta alle dipendenze, ma anche all’esclusione sociale, proposta dalla Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone. A un anno dal lancio del progetto di unità di strada, Binario7 ne racconta le attività: “Oltre ad assistere e informare le persone sui rischi del consumo di stupefacenti, facciamo un lavoro contro l’esclusione, perché la dipendenza è una malattia e come tale va curata”, afferma Patrizia Federer, responsabile del servizio gestito dalla Caritas per conto dell’Azienda dei Servizi sociali di Bolzano.
Da un anno un piccolo camper targato Caritas staziona nei pressi di Piazza Verdi a Bolzano per un pomeriggio a settimana. È l’unità mobile B7, attrezzata con personale preparato, materiale informativo e tutto il necessario per prevenire infezioni e overdose. “Cerchiamo di essere d’aiuto alle persone che consumano sostanze, a partire da quelle più vulnerabili, spesso emarginate dalla società”, racconta Federer, responsabile del centro diurno Binario7 situato ai Piani di Bolzano. “Le persone che intercettiamo oggi, giovani inclusi, si confermano dei poli-consumatori di sostanze: soprattutto di cocaina, che viene spesso fumata nella forma di crack, sostanza più scadente ma anche più economica”.
In 46 uscite, l’Unità mobile B7 ha registrato 207 contatti, soprattutto con persone sotto i 40 anni (61,8% dei casi). In totale si sono avvicinate al camper 81 persone, per lo più maschi (69), di cui solo la metà risultava già nota a Binario7. “Solo con l’unità di strada, abbiamo raccolto e smaltito correttamente 3.210 siringhe usate e distribuito 2.888 siringhe sterili”, numeri che parlano di un servizio utile sia per ridurre i rischi di chi consuma, che per tutelare la salute pubblica.
“La formula che proponiamo resta quella dei servizi a bassa soglia, per facilitare l’accesso anche alle persone più schive o che subiscono già forme di stigmatizzazione e emarginazione sociale. Ma forniamo anche tutte le informazioni per avviare percorsi di uscita dalla dipendenza” prosegue Federer. Le persone con tossico-dipendenza infatti hanno bisogno di sostegno medico, farmacologico, emotivo e terapeutico: “Il nostro obiettivo è quello di prenderci cura delle persone, senza criminalizzare i loro comportamenti: curare anziché punire, per ridurre gli effetti negativi sulla loro situazione sociale, psicologica e sanitaria, che aumentano i costi complessivi per la società”, conclude Federer.
L’unità mobile B7 in un anno: 46 uscite, 207 contatti, con 81 persone (69 maschi e 12 femmine), di cui 34 con meno di 30 anni, 50% delle persone sono nuovi utenti, che non frequentano il centro diurno Binario7, raccolte 3.210 siringhe usate e erogate 2.888 siringhe sterili attraverso il programma di “cambio siringhe” (quota di ritorno del 111%), distribuite 584 fiale d’acqua e 206 fogli di carta stagnola, sostanze più consumate: cocaina, Thc, eroina, alcol, sensibilizzazione di 48 cittadine e cittadini, in cerca di informazioni.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia