Salute: Pescara, Fondazione Paolo VI eccellenza nella cura del Parkinson con il progetto Mirt

(Foto Fondazione Paolo VI)

Un team multidisciplinare di neurologi-neuroriabilitatori, fisiatri, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali per realizzare una presa in carico a 360 gradi del malato di Parkinson e Parkinsonismi. È l’aspetto innovativo del progetto Mirt (Multidisciplinar Intensive Rehabilitation Treatment), che punta sul miglioramento della qualità di vita del paziente, attuato con successo dalla Fondazione Paolo VI di Pescara, punto di riferimento per il Centrosud Italia del Mirt Park Project, rete di dieci centri in Italia i cui specialisti si sono riuniti sabato 1 giugno a Pescara. Occasione ne è stata il secondo Congresso nazionale Mirt “La cura multidisciplinare per i pazienti con malattia di Parkinson”. “La malattia di Parkinson – spiega Giuseppe Frazzitta, neurologo, neuroriabilitatore, nonché ideatore e presidente del Mirt Park Project – è una malattia che non riduce l’aspettativa di vita”. pertanto il progetto si propone di “permettere al paziente di avere un’ottima qualità di vita. Purtroppo un trattamento tradizionale, solo farmacologico, determina lo sviluppo di effetti collaterali importanti provocando un peggioramento drammatico della qualità di vita, oltre che una riduzione dell’aspettativa”, e “questo va assolutamente evitato attraverso una presa in carico multidisciplinare da parte di diversi specialisti, in modo tale che il paziente possa iniziare da subito un po’ di attività motoria, abbia uno psicologo di supporto e, soprattutto, si possano usare i dosaggi più bassi possibili di farmaci”. Il Mirt Park Project vanta una storia orma trentennale contando più di 80 pubblicazioni scientifiche e 4mila citazioni sulle maggiori riviste internazionali. Un progetto del quale la Fondazione Paolo VI è un partner prestigioso. “Una struttura di eccellenza internazionale – sottolinea Frazzitta – per la qualità degli operatori” e le opportunità di cura per “le diverse problematiche di tipo riabilitativo”.
“Abbiamo attivato un day hospital Mirt con i pazienti provenienti da diverse regioni, che si sottopongono ad una valutazione neurologica in base alla quale viene stilato un protocollo riabilitativo che il paziente svolge a casa, mediante video-lezioni, dandoci poi feedback sul suo andamento”, spiega Carla Iarlori, neurologa e neuroriabilitatrice del Centro Mirt presso la Fondazione Paolo VI. Attivati inoltre “incontri di parent-training, dedicati ai pazienti e ai loro caregiver”. Soddisfazione anche da parte dell’arcivescovo di Pescara-Penne, mons. Tommaso Valentinetti: “Questa Fondazione trae la sua ispirazione dal motto latino ‘mens sana in corpore sano’. Cioè un un’anima tranquilla, serena, pacificata e una possibilità di raziocinio che possa essere adeguata ad affrontare la realtà della vita, si può ottenere solo se c’è un corpo che in qualche modo reagisce e reagisce bene. Le cure che si fanno in questo centro sono particolarmente adatte a questo tipo di risposta e il protocollo Mirt, ideato dal dottor Frazzitta, rafforza il raggiungimento di questo obiettivo”.

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