Corpus Domini: mons. Maffeis (Perugia), “l’Eucaristia ci ricorda che il bene della città passa dalla concordia sociale, fondata su valori essenziali”

“L’Eucaristia, sacramento della comunione, ci ricorda che il bene della città passa dalla concordia sociale, fondata su valori essenziali: il bene comune, i diritti delle persone e dei gruppi primari, la difesa della vita, l’attenzione ai più poveri. Chi sarà chiamato ad amministrare la città possa assumere questa responsabilità con coscienza onesta e capacità di visione, nella ricerca concreta delle convergenze possibili e di azioni costruttive a beneficio di tutti”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, in occasione della solennità del Corpus Domini.
“Quanto bisogno abbiamo oggi di questa festa”, ha osservato il presule nell’omelia: “Ci dice che Dio – ha spiegato – si fa così vicino da farsi nostro cibo, si fa forza che sostiene nel cammino spesso sofferto del vivere quotidiano, si fa presenza amica che ci trasforma, ci plasma, ci conforma al Signore Gesù e ci unisce fra noi: ‘Come questo pane era sparso sui colli e raccolto divenne una cosa sola, così sia la tua Chiesa…’”. “Questa festa ci dice che l’amore esiste ed è pane spezzato, perché la vita fiorisce solo quando la si dona, quando la si condivide”, ha proseguito mons. Maffeis, prima di soffermarsi sul tema dell’alleanza presente nelle letture proposte dalla liturgia. L’arcivescovo ha richiamato “la storia della nostra Chiesa, di questa nostra terra di santi e sante di ieri e di oggi, che riconosciamo senza difficoltà nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità: la loro esistenza – ha commentato – è segno di come dalla comunione con il Signore nascano disponibilità e servizio, in un’attenzione che ha al centro la persona e le relazioni, e si spende nell’impegno educativo dei figli come nella cura dei nostri anziani”. Per mons. Maffeis, “chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia non resta indifferente alle situazioni che la vita gli fa incontrare, ma sa farsi prossimo, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato. Chi si lascia plasmare dall’Eucarestia trova il vero antidoto all’egoismo; riscopre la gratuità e la logica del dono”. “Una comunità che si nutre dell’Eucarestia – ha proseguito – non rimane preda di divisioni e contrapposizioni: l’unico Pane fa – dei molti che siamo, con le nostre legittime diversità – un solo corpo”. Riferendosi poi alla processione che si è tenuta al termine della celebrazione, mons. Maffeis ha evidenziato che portare la presenza eucaristica nelle vie della città la presenza eucaristica “è un dono di benedizione che raggiunge le case, la scuola, le Istituzioni, i luoghi di lavoro e d’incontro…; è annuncio di speranza: Dio non abbandona nessuno e mediante la disponibilità di tanti si fa presente per la consolazione, il conforto e l’aiuto di tutti”.

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