Con la “certezza di fede, sostenuta dalla Parola” ascoltata durante la messa dei funerali dello scomparso rettore dell’Università Cattolica, “affrontiamo il momento doloroso del distacco ma soprattutto guardiamo al tanto bene che il rettore Anelli ha fatto”, ha affermato ancora nell’omelia mons. Claudio Giuliodori. “Non penso di esagerare, e ritengo di avere il vostro più ampio assenso, se dico che il prof. Anelli è stato un rettore che l’appellativo ‘Magnifico’ lo ha meritato davvero e lo ha interpretato nel migliore e più alto dei modi. Un titolo non solo onorifico dovuto al ruolo e alla tradizione accademica, ma una qualifica che il prof. Anelli ha davvero onorato e tradotto in una gestione dell’Ateneo dei cattolici italiani intelligente, dinamica, competente e lungimirante”.
“Anche se lui stesso si sarebbe schernito con la sua pungente autoironia, non possiamo non rendergli l’omaggio che merita – ha sottolineato l’assistente generale dell’università – per tutto ciò che ha fatto con grande generosità e saggezza a servizio di un Ateneo di cui si considerava figlio grato e di fronte al quale aveva assunto, in momenti non facili, la piena e gravosa responsabilità. Davvero grandi sono i suoi meriti: dalle vicende del Policlinico A. Gemelli, risanato e rilanciato ai vertici della sanità e della ricerca a livello nazionale e internazionale, ai momenti difficili della pandemia affrontati con grande determinazione ed efficacia; dal rinnovamento e rilancio di tutte le sedi, con progetti innovativi e ambiziosi, alla crescente internazionalizzazione; dalla sua personale statura scientifica in ambito giuridico alle molteplici iniziative culturali che hanno dato sempre più prestigio al nostro Ateneo, dalle significative celebrazioni per il centenario al sapiente contributo dato alla missione educativa dell’Ateneo, come rilevato in questi giorni nelle espressioni di cordoglio del Santo Padre Francesco e di tante personalità del mondo ecclesiale, della realtà accademica e della società civile che ringraziamo ancora una volta per la vicinanza, l’affetto e la preghiera”.