“Una solennità che dona speranza e fiducia in questo contesto storico complicato, sofferto, colmo di ingiustizie, marchiato dal disprezzo per la vita e dalla violenza che continuiamo a perpetrare sulla natura con scelte scellerate e catastrofiche”. Sono queste le parole dette da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera-Irsina e Tricarico, nell’omelia della messa per la solennità del Corpus Domini nella cattedrale di Matera, durante la quale è stato ammesso all’ordine del diaconato permanente, il 61enne materano Giuseppe Fiorentino. “Come Gesù, nuovo Mosè, anche noi siamo chiamati a ripartire dalla schiavitù del nostro Egitto, nella quale ci siamo rifugiati, per essere liberatori del nuovo popolo d’Israele dalla schiavitù del peccato e dalla morte. Nostro compito, seguendo il Maestro e Signore, è riportare l’umanità alla terra promessa del Paradiso. Purtroppo oggi, come allora, assistiamo a stragi di innocenti: dagli aborti ai sacrifici dei tanti, troppi bambini che pagano il prezzo più alto per guerre inutili e senza senso; dai tanti, troppi bambini che muoiono per mancanza di cibo o per mancanza di cure mediche. Era successo al momento della nascita di Mosè, così come quando nacque Gesù. Lo scandalo dell’innocenza violata e sfruttata grida giustizia al cospetto di Dio”. Mons. Caiazzo ha poi sottolineato come Gesù dimostri concretamente che Dio non impone agli uomini leggi che questi devono osservare, ma comunica loro il suo essere amore e di conseguenza la sua stessa capacità d’amore, il suo stesso spirito, la sua stessa forza d’amore. Il presule ha ricordato la preparazione al Congresso eucaristico internazionale di Quito, in Ecuador, e quello nazionale vissuto a Matera nel 2022.