“Benvenuto nella nostra Casa, Papa Francesco”. Sono state queste le parole con cui le Pie Discepole del Divin Maestro hanno accolto ieri, 29 maggio, il Santo Padre che si è recato presso la loro Casa (via Portuense, 739) per incontrare i sacerdoti della diocesi di Roma fino al decimo anno di ordinazione. Con occhi emozionati, tra applausi e sorrisi calorosi, le Pie Discepole hanno ricevuto questa particolare gioia proprio nell’anno in cui stanno celebrando i loro 100 anni di fondazione (1924-2024).
“È stato per noi un grande dono accogliere Papa Francesco nella nostra Casa”, ha affermato una suora, subito dopo l’incontro avvenuto “proprio oggi in cui si ricorda la memoria liturgica di Papa Paolo VI, un Papa molto caro per noi Pie Discepole e per tutta la Famiglia Paolina, un Papa che ha incontrato il nostro beato fondatore, don Giacomo Alberione, consegnandogli quelle parole che sono state una conferma della nostra missione paolina nella Chiesa e nel mondo”: “Dobbiamo al vostro fondatore qui presente, al caro e venerato don Giacomo Alberione, la costruzione del vostro monumentale Istituto. Nel nome di Cristo, lo ringraziamo e lo benediciamo. Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’opera (secondo la formula tradizionale: ‘Ora et labora’), sempre intento a scrutare i segni dei tempi, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime, il nostro don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con mezzi moderni”.
Ad accogliere il Papa sono state le sorelle più anziane, che hanno potuto stringergli la mano e scambiare con lui anche qualche parola. “Santo Padre, sono anch’io del ’36 come lei, però la cosa più bella è che io quest’anno compio 70 anni di professione religiosa. Mi dia la sua benedizione”. Il Papa ha benedetto con tenerezza, mentre ha continuato a salutare le suore e ad offrire delle caramelle portate per loro.
“Grazie per il vostro lavoro, coraggio e avanti, non stancatevi di fare del bene”, sono state le sue parole di saluto.
Insieme alle suore erano presenti anche alcuni giovani che seguono le iniziative della Pastorale giovanile delle Pie Discepole nei diversi luoghi del territorio italiano dove sono presenti. “Ho iniziato a seguire dei percorsi vocazionali dalle Pie Discepole – ha detto una ragazza -. Le ho conosciute in Sicilia e ho deciso così di venire a trovarle in questi giorni. Non mi aspettavo di ricevere un dono così grande come poter essere presente anch’io alla visita di Papa Francesco”. Vi erano presenti anche diversi collaboratori delle comunità insieme ai loro figli, che hanno fatto sentire la loro presenza con un saluto, un sorriso, un piccolo gesto, come quello di un bambino che ha donato un palloncino bianco al Papa. Prima di passare all’incontro con i sacerdoti, le Pie Discepole hanno fatto dono al Santo Padre di una casula creata da loro ed un libro sulla storia di sr. Maria Scolastica Rivata, prima Pia Discepola del Divin Maestro, il cui corpo riposa proprio nella chiesa Gesù Maestro. Qui il Papa ha incontrato i sacerdoti e dopo un momento di preghiera ha risposto alle loro domande. Con loro ha parlato delle gioie e delle sfide dei primi anni di sacerdozio, mostrandosi ancora una volta un Papa che si fa prossimo, un Papa sempre disposto al dialogo, sempre pronto all’ascolto.