“Credo che papa Francesco abbia fatto molto bene” a nominare diverse donne a incarichi di responsabilità nella Curia Romana e nella Città del Vaticano, “e mi viene da dire che è un peccato che finora la Chiesa si sia privata o non si sia avvalsa abbastanza dell’apporto di tante donne. Ci sono tante donne dalle doti straordinarie che sarebbe un peccato non impegnarle anche in ruoli di responsabilità”. Lo afferma Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale e già ministro della Giustizia, in una lunga intervista con il direttore de La Civiltà Cattolica, p. Nuno da Silva Gonçalves, e con Simone Sereni, pubblicata nel numero 4.175 della rivista dei gesuiti in uscita sabato. Nell’intervista, già da oggi disponibile integralmente online, Cartabia ammette: “Quando mi chiedono quale sia il contributo specifico delle donne nella vita politica, sono sempre un po’ in difficoltà. Forse il Papa ha un’idea più chiara su quale sia il tratto specifico delle donne nella vita ecclesiale. Io non riesco a elaborare questa specificità, perché vedo attorno a me donne con personalità molto diverse una dall’altra”. “Quello che apprezzo molto di questa rinnovata sensibilità verso la presenza delle donne – sottolinea ancora la giurista, prima donna a guidare la Consulta dal dicembre 2019 al settembre 2020 – è che ora emergono tanti talenti anche nell’universo femminile che prima rimanevano nascosti; ad esempio, “quando si organizzano eventi, si cerca sempre di mettere tra i relatori anche un certo numero di donne. Prima non c’era questa attenzione, non perché le donne all’altezza non ci fossero, ma perché non si cercavano”.