Medici cattolici: card. Menichelli, “la sacralità della vita non ammette esondazioni culturali, legislative e politiche”

“Ridare una umanità alla medicina liberandola da ‘invasioni tecnologiche’ che, pur utilissime, devono essere gestite dalla persona”. E’ la prima delle tre consegne affidate dal card. Edoardo Menichelli all’Associazione medici cattolici italiani (Amci) di cui è assistente ecclesiastico nazionale, durante il suo intervento al convegno “I medici cattolici da 80 anni profeticamente impegnati tra storia, medicina ed etica”, che si è svolto ieri pomeriggio presso il Senato (Sala Capitolare – Chiostro del Convento di Santa Maria sopra la Minerva) in occasione dell’80° di fondazione dell’Amci. La seconda richiesta del porporato è “impegnarsi per la dignità della cura e il rispetto della sacralità della vita. Rispetto e sacralità che non sopportano né ammettono esondazioni culturali, legislative e politiche. La vita e la sua sacralità non hanno bisogno di aggettivazioni che le possono impoverire; richiedono riconoscimento della loro unicità e intoccabilità”. Infine “raccordare con sapienza il ministero professionale nel rispetto della dignità della persona malata e nella santa intenzione di migliorare la qualità della vita”. Tutto questo, ha concluso il card. Menichelli, “richiede dialogo aperto con tutti i soggetti chiamati a custodire il bene della vita e il non confondere la propria identità dentro alleggerimenti culturali e relazionali”.

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