“Vedere il mondo con giustizia. Come la geografia può essere strumento di pace?”. Questo il tema al centro dell’incontro in programma nella serata di oggi presso gli spazi del Polo culturale diocesano di Brescia. L’iniziativa, con inizio alle 18, è promossa da Fondazione Comunità e scuola, Ufficio diocesano per la Scuola e Area pastorale per la mondialità della diocesi
“Il confronto – spiegano i promotori – mira a riconoscere e promuovere la geografia e i suoi strumenti nell’attività didattica con l’obiettivo di educare alla giustizia e alla pace. Per esempio, la cartina geografica, di quelle appese in qualche classe ma anche di quelle digitali, è frequentemente utilizzata o additata nel corso di diverse ore di lezione, quelle di storia o di economia, di religione, scienze o letteratura: siamo consapevoli che una carta geografica non descrive la realtà, ma ce la racconta e, nel farlo, si sofferma sui dettagli che può e vuole rappresentare? Non è esatta, ma può essere giusta”.
Dopo i saluti introduttivi di Chiara Gabrieli, vicedirettore dell’Ufficio diocesano per i migranti, e di Davide Guarneri, responsabile diocesano per la Scuola, sono previste due relazioni: “Come le carte geografiche influenzano l’interpretazione del mondo” proposta da Daniele Dapiaggi, cartografo e docente al liceo “V. Arie” di Brescia, e quella di Paolo Molinari, professore ordinario di Geografia presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, su “La geografia come strumento per la costruzione di una cultura di giustizia e pace. Una prospettiva pedagogico-didattica”. Spazio poi al confronto e dialogo tra i presenti e con i relatori.