Il dibattito tra i candidati alla presidenza della Commissione si è un poco animato attorno al tema delle migrazioni e le risposte da portare sul piano dell’accoglienza e della sicurezza. Schmit si è soffermato, quando gli spettava il microfono, sulla “necessità di migliorare le condizioni di vita quotidiana dei cittadini, con salari degni e posti di lavoro di qualità”. Ha posto l’accento sulla parità di diritti per le donne e sulla necessità di creare opportunità di lavoro per i giovani. Ha quindi attaccato conservatori e sovranisti: “Non sono forze democratiche e non intendiamo collaborare con loro” nella prossima legislatura. Parere questo condiviso dagli altri interlocutori.
Altro tema caldo quello della sicurezza e della difesa. Di fronte alla minaccia russa Gozi ha parlato della “necessaria capacità di difesa” per la quale servirebbero, a suo dire, 100 miliardi di euro. “Ma eguali investimenti vogliamo per istruzione e cultura”. Von der Leyen ha a sua volta parlato della necessità di rafforzare la difesa e dell’impegno “a stare al fianco dell’Ucraina. C’è in gioco la scelta – ha specificato – tra libertà e oppressione, tra democrazia e autocrazia”. Reintke ha sottolineato le “minacce interne alla sicurezza” che provengono, secondo lei, anche “dalla destra che mina i nostri interessi”; “no agli amici di Putin nel Parlamento europeo”, ha affermato.