Il contributo della piccola missione della Society of the Divine Word (Svd) in Myanmar alla costruzione della pace nel Paese è stato il tema dell’intervento di Budi Kleden (superiore generale Svd), alla penultima giornata della 101ª Assemblea dei superiori generali in corso fino a domani ad Assisi. Nel 2017, ha spiegato, il Myanmar è stato integrato nella Provincia australiana Svd che già comprendeva la Thailandia. “Il cardinale Bo ci ha chiesto di fondare un centro biblico a Yangon, riconoscendo la necessità di ispirare e rafforzare i cattolici nella loro fede, trasformandoli in buoni cittadini e costruttori di pace”. Nel 2021, quando si è verificata la crisi politica, uno dei membri del gruppo ha voluto tornare nel suo paese d’origine; attualmente sono due i religiosi “coinvolti in attività che sostengono direttamente o indirettamente la costruzione della pace”. Tra queste il ministero pastorale: “a poco a poco promuovono la creazione di piccole comunità cristiane” che, “oltre a rafforzare l’unità tra i cattolici, fungono da crogiolo per la formazione cristiana, dotando le persone di strumenti per affrontare le sfide con resilienza e contribuire al movimento per la pace, come richiesto dal card. Bo”. Il secondo impegno consiste nel coinvolgimento dei religiosi “nella formazione del clero locale nel seminario nazionale”, chiuso da sette mesi ma della cui riapertura “entro la fine di maggio restiamo fiduciosi”. “Con circa 80 seminaristi provenienti da tutte le diocesi – spiega Budi Kleden – il seminario rappresenta un faro di speranza per il futuro della nostra fede. Uno dei nostri confratelli, imperterrito di fronte alle sfide, continua a insegnare corsi di spiritualità e fornisce direzione spirituale al seminario maggiore. La dedizione dei religiosi e dei sacerdoti, quali importanti agenti di pace, che vivono e lavorano tra la gente, rendono la loro formazione una questione della massima importanza”.
Ulteriore aspetto cruciale, il dialogo interreligioso, “in particolare con i monaci buddisti” per sottolineare “l’importanza degli sforzi di collaborazione nella promozione della pace”. La sensibilizzazione sociale costituisce il quarto ambito: “Un confratello trascorre la maggior parte del suo tempo nei villaggi, aiutando le persone con progetti abitativi” pensati “per le famiglie a basso reddito, indipendentemente dalla loro religione”. Un “piccolo contributo alla costruzione della pace, un esempio concreto che dimostra che siamo chiamati ad essere generosi e a fare del bene solo alle persone che fanno parte del nostro gruppo”. “Iniziative semplici, ma di grande impatto per incarnare il messaggio del Vangelo e promuovere la pace. Ma al di là delle loro azioni, la decisione dei miei confratelli di rimanere accanto alla gente durante questi tempi turbolenti – conclude Budi Kleden – la dice lunga”.