Elena Guerra: mons. Giulietti (Lucca), “figura straordinaria, contribuì a diffondere la conoscenza dello Spirito Santo”

“Una notizia gioiosa attesa da tempo”. Commenta così a caldo, mons. Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca, la notizia relativa alla convocazione, da parte del Papa, di un Concistoro riguardante la canonizzazione di Elena Guerra, fondatrice delle Oblate del Santo Spirito che verrà proclamata santa grazie a un miracolo in Brasile.
La sua vita, segnata da malattie e fede in Dio, la portò a promuovere il culto dello Spirito Santo, sostenuta anche da Papa Leone XIII. “Credo sia l’l’occasione – dice mons. Giulietti al Sir – per riscoprire una figura straordinaria frutto di una Chiesa, quella lucchese, che tra fine ottocento e inizio novecento ha donato alla Chiesa uomini ma soprattutto tante donne straordinarie come Gemma Galgani, Assunta Marchetti, Maria Domenica Brun Barbantini e altre. Insomma beate e sante che hanno vissuto e operato a Lucca e che insieme alla nostra Elena Guerra, ci riportano con forza la bellezza del ruolo della donna nella Chiesa. Ciascuna di loro incarna una risposta straordinaria ispirata da Dio alle istanze del tempo e tutto questo ci fa capire che c’è una vitalità ecclesiale tutta al femminile”. Inoltre – aggiunge l’arcivescovo di Lucca – con Elena Guerra c’è poi da scoprire il tema dello Spirito Santo. È importante ricordare che fu lei a stimolare Papa Leone XIII a produrre documenti sullo Spirito Santo, contribuendo a diffondere la conoscenza dello Spirito Santo e allo Spirito diffondere il culto allo Spirito Santo e la Sua conoscenza. Da questa donna viene una sensibilità che va a vantaggio di tutti. Lei ci fa capire che mai come oggi c’è bisogno di una chiesa che più che di scelte strategiche sia pronta a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. Credo quindi che tutto questo ci lasci – conclude Mons. Giulietti – lascia alla chiesa di Lucca un patrimonio enorme. Una responsabilità anzitutto, visto che Papa Francesco propone a tutta la chiesa la figura e l’opera di questa donna. Noi lucchesi, per primi, siamo quindi chiamati a riprendere i suoi insegnamenti e farli nostri e poi come Chiesa siamo invitati tutti a farci strumento di evangelizzazione. Ci aspettiamo che tanti si facciano pellegrini per venire a Lucca e a visitare il santuario dove è conservato il suo corpo e le sue reliquie. Una profezia che, alla vigilia del Giubileo, ci chiama ad un’accoglienza grande che rappresenta un segno per questo tempo comunque pieno di speranza”.

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