FIducia Supplicans: il card. Fernandez incontra Tawadros II, “non si benedice l’unione tra le persone, anche la Chiesa cattolica è contraria al matrimonio gay”

Mercoledì 22 maggio il Papa dei copti Tawadros II ha ricevuto al Cairo il card. Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede e ha dialogato con lui sulla dichiarazione “Fiducia supplicans” e la dichiarazione del Santo Sinodo copto del 7 marzo a proposito del “matrimonio omosessuale”. Ne dà notizia con un comunicato la stessa Chiesa copto-ortodossa. Fernández ha portato a Tawadros il saluto di Papa Francesco ricordando i diversi incontri avvenuti.
Al centro dell’incontro, la dichiarazione Fiducia supplicans, pubblicata lo scorso dicembre dal Dicastero vaticano. Nel marzo successivo, il Sinodo della Chiesa copta aveva rilasciato una dichiarazione con la quale si ribadiva il rifiuto del  “cosiddetto matrimonio omosessuale”. Fernández, dopo aver ricordato che sia in Fiducia supplicans sia nella successiva dichiarazione dottrinale del Dicastero, Dignitas infinita, si ribadisce che il matrimonio è solo l’unione tra un uomo e una donna aperto alla trasmissione della vita, ha confermato che “anche la Chiesa cattolica è contraria al matrimonio tra persone dello stesso sesso”. Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede – riferisce Vatican News ha spiegato a Tawadros II che la Chiesa cattolica condivide gli insegnamenti della dichiarazione del 7 marzo e ne valuta positivamente l’approccio pastorale. A proposito di Fiducia supplicans Fernández ha spiegato che – come ha detto Papa Francesco all’assemblea plenaria del Dicastero – “non si benedice l’unione tra le persone”. “Se si presentano insieme, si benedicono le persone, facendo un segno di croce su ognuna e aggiungendo una breve preghiera. Ma questo deve avvenire in modo breve, spontaneo, senza alcun rito, senza vesti liturgiche e senza alcuna manifestazione esteriore che possa far confondere quella benedizione con un matrimonio”. Ciò che è più importante, ha spiegato il prefetto, “è assicurare che questo tipo di benedizioni semplici, spontanee e pastorali possono essere impartite anche per la strada, in occasione di pellegrinaggi, e possono essere ricevute da tutti, in qualunque condizione si trovino”. Non si tratta infatti in questo caso – ha precisato Fernández – di “grazia santificante” ma di quegli aiuti dello Spirito Santo che i cattolici chiamiamo “grazie attuali”, e che spingono il peccatore verso la conversione e la maturazione.

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