Comunità energetiche rinnovabili: Cei, “opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale”

Uno “strumento di formazione e informazione” concepito per “essere un aiuto ed un accompagnamento per le Chiese e per gli enti religiosi in Italia nell’approcciarsi al tema delle Comunità energetiche rinnovabili (o Cer)”. Questo il senso del Vademecum “Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi” curato dal Tavolo tecnico della Cei presentato oggi a Roma.
“Tali realtà, ancora agli inizi in Italia, possono rappresentare – si legge nell’introduzione al Documento – un’opportunità verso la promozione della transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità in cui essa è inserita”. “La normativa – viene ricordato – include gli enti religiosi tra i soggetti che possono partecipare alle configurazioni di Cer avendo anche poteri di controllo. Gli enti religiosi possono inoltre promuovere la formazione di comunità energetiche in collaborazione con altri soggetti o in autonomia”.
Il Vademecum, realizzato perché sia “uno strumento operativo concreto che possa essere di supporto alle progettualità sul territorio”, “verrà regolarmente aggiornato – viene assicurato dalla Cei – per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale”.
Già nell’introduzione viene sottolineato un aspetto decisivo: viene chiesta “una preventiva e responsabile valutazione in merito all’opportunità di costituire una Cer o alla scelta delle soluzioni tecniche, economiche e giuridiche più appropriate, che devono essere definite in relazione al contesto specifico di ogni realtà”; così come è sollecitata “una riflessione sulle opportunità che emergono in termine di assunzione di responsabilità da parte degli enti ecclesiali e civili, di risposta alle fragilità e di animazione dei territori”.
L’introduzione si conclude con un ringraziamento a ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e Gestore servizi energetici (Gse) che “hanno incoraggiato e supportato” il lavoro del Tavolo tecnico.

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