“Gli esseri umani sono tutti uguali siano essi israeliani o palestinesi. Se su di loro prima, durante e dopo il 7 ottobre sono stati commessi orrendi crimini di guerra, la Corte Internazionale Penale ha l’obbligo d’intervenire e di chiedere il mandato di cattura dei responsabili senza guardare in faccia nessuno”. Lo affermano, in una dichiarazione, Angelica Romano e Alfio Nicotra, co-presidenti della Ong Un Ponte Per (UPP). “L’unica equiparazione che va fatta è sulle vittime civili indipendentemente dal loro genere, nazionalità o fede religiosa – proseguono Nicotra e Romano – e troviamo strumentali le dichiarazioni di alcuni paesi, che tra l’altro non aderiscono alla CPI, che accostano Israele ad Hamas considerando la prima legittimata rispetto a l’altra a violare i diritti umani più elementari. Nessuno può essere sopra la legge e il diritto internazionale, tanto meno un paese che si autoproclama democratico”. “Leggiamo cose indicibili sul piano storico – scrivono ancora Romano e Nicotra – come chi considera la proposta del Procuratore dell’Aia un tentativo di mettere sullo stesso piano Truman e Hitler. Fingono di non sapere che lo Statuto di Roma è nata per proteggere tutti i popoli, proprio perché gli orrori del secondo conflitto mondiale non possano più ripetersi nel nome della superiorità di un popolo su un altro”. “Non avremmo mai permesso al governo di Londra di ridurre in cenere i quartieri cattolici di Belfast perché lì agivano i presunti ‘terroristi dell’Ira’ – precisano i co-presidenti di UPP -; così non possiamo permettere, con il pretesto della lotta al terrorismo, la distruzione di Gaza, l’assassinio di oltre 35 mila civili, l’uso della fame e della sete come strumento di guerra e vendetta collettiva”. “È necessario che l’Europa rompa con l’ideologia colonialista e con ogni suprematismo bianco che porta a considerare le vittime palestinesi non come essere umani meritevoli di pari dignità, ma come vittime necessarie o collaterali. Difendiamo per questo – concludono Nicotra e Romano – l’operato del Procuratore Penale dell’Aja, e chiediamo che il governo italiano e quelli europei diano il pieno sostegno a tutela dell’indipendenza della CPI e si impegnino a rispettarne i pronunciamenti”.