Terra Santa: rete latinoamericana Clamor invoca il “no alla violenza contro i civili, aiuti umanitari siano consentiti senza ostacoli”

“In comunione con Papa Francesco e con tutta la Chiesa cattolica”, la Chiesa latinoamericana, attraverso la rete Clamor, che si occupa di migrazioni, rifugiati e tratta, aggiunge la sua voce agli appelli per la pace in Terra Santa. “Vediamo con stupore e profondo dolore che atti di violenza e crimini contro l’umanità come quelli che hanno motivato la firma della Dichiarazione universale dei diritti umani da parte degli Stati, si ripetono in questo XXI secolo sotto lo sguardo passivo e la complicità di molti di coloro che possono agire con forza per fermarli”, si legge nel testo, firmato dal presidente di Clamor, il cardinale Alvaro Ramazzini, vescovo di Huehuetenango (Guatemala). Prosegue la nota: “Non c’è ragione che giustifichi la violenza contro i civili al di fuori del conflitto e, tanto meno, contro gli spazi di protezione, rifugio e cura la cui indennità deve essere salvaguardata in ogni circostanza e con la cooperazione di tutti. Riconosciamo come nostri fratelli e sorelle tutte le persone che soffrono e che oggi sono vittime di atrocità: palestinesi e israeliani sono nostri fratelli e sorelle”. Ancora, scrive il porporato, “chiediamo che gli aiuti umanitari siano consentiti senza ostacoli; che siano garantiti cibo, acqua, assistenza sanitaria fisica, mentale e spirituale; che siano garantiti l’elettricità, il carburante, l’ingresso e l’integrità degli attori umanitari. Chiediamo, in particolare, la protezione e la sicurezza dei bambini, degli adolescenti e delle donne, che rappresentano più della metà delle vittime, e di tutte le persone che si trovano in rifugi, centri sanitari, templi, scuole e aree residenziali”. La rete Clamor, “che lavora per l’accoglienza, la protezione, la promozione e l’integrazione dei migranti, dei rifugiati e delle vittime della tratta, prega e confida nel trionfo della fratellanza universale e della pace come frutto di un lavoro corresponsabile nella costruzione di un mondo più umano per tutti, come Dio l’ha sognato fin dalla sua creazione”.

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