“Gli ultimi dati pubblicati da Istat relativi all’indagine su ‘Bambini e ragazzi – anno 2023’ ci incoraggiano a guardare il futuro con speranza. Anche se l’attuale congiuntura economica, soprattutto per le famiglie, è negativa e i conflitti in corso preoccupano a ogni livello, non tutto è perduto finché i giovanissimi immaginano il domani come un tempo di cambiamenti”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, in merito agli ultimi dati pubblicati da Istat in merito all’indagine su aspettative e desideri dei bambini e ragazzi.
Tra gli altri aspetti emergenti, ha sottolineato Bordignon, “sebbene le proiezioni demografiche italiane parlino di una popolazione destinata a diminuire, secondo Istat le intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, una ripresa della natalità non sarebbe impossibile. I giovanissimi intervistati vedono infatti il loro futuro in coppia (74,5%) e moltissimi pensano al matrimonio (72,5%). Tra i giovanissimi poi, il 69,4% desidera avere figli e di questi soltanto l’8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli. Tra gli stranieri la percentuale di coloro che vogliono tre figli o più arriva al 20,5%”. Questi, per il presidente del Forum, “sono numeri che vanno in controtendenza rispetto al racconto della società odierna. Crediamo che siano proprio questi desideri, così intimi e genuini, che devono però trovare ascolto tra le Istituzioni”. Di qui l’appello: “Per non tradire le aspettative e supportare questo desiderio di famiglia dei più giovani occorrono anche misure economiche, fiscali e lavorative mirate. I giovani devono poter raggiungere presto la giusta indipendenza e realizzazione professionale per non dover rinunciare al sogno di creare una famiglia. La società, inoltre, anziché alimentare le dinamiche individualistiche, dovrebbe promuovere un cambiamento anche culturale che favorisca la cura delle relazioni e la capacità di condividere sfide e risorse. Alla luce del fatto che un ragazzo su tre dichiara di avere paura del futuro e il 34% vorrebbe lasciare l’Italia da grande, riteniamo che servano politiche familiari a 360 gradi”. Bordignon ha concluso: “La famiglia non dovrebbe essere osservata come una spesa di cui farsi carico ma un investimento condiviso con il Paese”.