Pentecoste: mons. Raspanti (Acireale), “il coraggio di forme e linguaggi nuovi per una rinnovata evangelizzazione”

“Dal disordine della Torre di Babele fino all’ unità in Gesù e nello Spirito che Egli effonde. Questo è l’itinerario della veglia di Pentecoste che ci ricongiunge nel seno della Chiesa nella quale ognuno di noi ritrova il centro di sé”. Così mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, nell’omelia della veglia di Pentecoste nella chiesa madre di Linguaglossa. La celebrazione è stata organizzata dalla Consulta delle Aggregazioni laicali. Durante la liturgia, il vescovo ha sottolineato l’importanza dello Spirito Santo nella vita e ha invitato i presenti a rinnovare il loro impegno cristiano, testimoniando con gioia ed impegno il Vangelo. La cerimonia, caratterizzata da momenti di preghiera, canti e letture bibliche, ha visto una partecipazione numerosa di fedeli provenienti da tutte le parti della diocesi. “Ciascuno nel Battesimo è incentrato in Cristo che abilita con lo Spirito all’evangelizzazione. Gesù infatti illumina la mente dei discepoli con le Scritture e la Sua Parola, luce che accende la vita di tutti. Punto cruciale, oggi, infatti, è la trasmissione della fede alle nuove generazioni che rischia di interrompersi – ha aggiunto –. Riti e gesti nella Chiesa che non generano vita portano alla morte, come il tralcio, ormai secco perché staccato dalla vite. La speranza, però, che per noi è certezza, diventa forza quando non confida nelle certezze umane. La speranza rimette a nuovo la nostra esistenza se poggia su Cristo, perché Lui è qui con noi ed è germoglio già spuntato adesso. Abbiamo il coraggio, affidandoci e confidando nello Spirito, di una rinnovata evangelizzazione con forme e linguaggi nuovi, con la vita, la carità e la testimonianza del laicato nel mondo”.

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