Nelle nuove norme del Dicastero per la dottrina della fede sui presunti fenomeni di origine soprannaturali, vengono citate nel dettaglio i “criteri positivi” e i “criteri negativi” da considerare nel discernimento su tali fenomeni. Tra i primi, si raccomanda di giudicare: “la credibilità e buona fama delle persone che affermano di essere destinatarie di eventi soprannaturali o di essere direttamente coinvolte in tali fatti, così come dei testimoni ascoltati. In particolare, si consideri l’equilibrio psichico, l’onestà e la rettitudine nella vita morale, la sincerità, l’umiltà e la docilità abituale verso l’autorità ecclesiastica, la disponibilità a collaborare con essa, la promozione di uno spirito di autentica comunione ecclesiale. L’ortodossia dottrinale del fenomeno e dell’eventuale messaggio ad esso connesso. Il carattere imprevedibile del fenomeno da cui appare chiaramente che non sia frutto dell’iniziativa delle persone coinvolte. I frutti di vita cristiana. Il contributo di tali frutti alla crescita della comunione ecclesiale”. Tra i “criteri negativi” vanno verificati accuratamente: “L’eventuale presenza di un errore manifesto circa il fatto. Eventuali errori dottrinali”. In proposito, per il Dicastero “occorre tenere conto della possibilità che il soggetto che afferma di essere destinatario di eventi di origine soprannaturale abbia aggiunto – anche inconsciamente –, ad una rivelazione privata, elementi puramente umani oppure qualche errore d’ordine naturale non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno”. Altri “criteri negativi” sono: “Uno spirito settario che genera divisione nel tessuto ecclesiale. Una ricerca evidente di lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale collegata strettamente al fatto. Atti gravemente immorali compiuti nel momento o in occasione del fatto dal soggetto o dai suoi seguaci. Alterazioni psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che possano aver esercitato un’influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi riconducibili a un orizzonte patologico”.