“Riscaldamento globale, inquinamento, sovrappopolazione della Terra… Ecco cosa succede ad avere tanti figli!”. È questa la sintesi dei pregiudizi rivolti specialmente alle famiglie numerose, figli di tabù che stentano a morire. Per dimostrare come questa leggenda metropolitana sia un falso mito, ecco un “Mini vademecum per famiglie che vogliono cambiare il mondo” e un volantino. È l’iniziativa lanciata dall’unità giovani dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn) per promuovere l’ecosostenibilità familiare perché “in un mondo che si trova di fronte a sfide ambientali sempre più urgenti, è fondamentale che ogni individuo e ogni nucleo familiare assumano un ruolo attivo nella cura del nostro pianeta, la nostra casa comune”. Il primo evento a cui ha partecipato l’unità giovani Anfn è stato a Roma presso il Villaggio per la Terra, in occasione delle celebrazioni della 54ª Giornata mondiale della Terra, con uno stand informativo, dove i giovani di Anfn hanno raccontato “come le famiglie numerose possano contribuire nel rispettare l’ambiente, sfatando miti e leggende che le riguardano”. Del vademecum e dei pregiudizi da sfatare parliamo con Miriam Resta-Corrado, che si occupa dei temi ambientali per l’unità giovani di Anfn e ha coordinato il lavoro.
Come nascono l’interesse ambientale all’interno di Anfn e il vademecum?
Con la mia famiglia faccio parte dell’Associazione nazionale famiglie numerose dal 2011 -4 figli più una in affido –, siamo di Supersano, in provincia di Lecce. Insieme ai miei fratelli ho iniziato a impegnarmi nell’associazione all’interno dello staff dell’animazione dei piccoli, molto utile quando facciamo assemblee e incontri, durante i quali c’è sempre la necessità di gestire i bambini. Da poco invece è nata un’unità giovani che possa permettere ai giovani dell’associazione di impegnarsi anche su altri temi. Tra quelli che abbiamo individuato e sui quali ci piacerebbe fare dei progetti, c’è quello ambientale che personalmente sto portando avanti perché sono laureata in Scienze ambientali e sono anche animatrice Laudato si’, oltre a essere una collaboratrice del Tavolo tecnico Cei per le comunità energetiche. Cerco di coinvolgere l’associazione su questo tema perché nella mia vita ho avuto a che fare sia con l’estremismo ambientalista sia con l’estremismo pro-vita. Il primo vede la popolazione mondiale come troppo numerosa: siamo in troppi – la teoria – e quindi bisogna cercare di controllare le nascite, promuovere l’aborto. Dall’altra parte, come risposta a questo estremismo, ho visto in alcuni ambienti pro-vita anche la tendenza a negare i problemi ambientali fino ad arrivare a diventare negazionisti climatici pur di non assecondare le lotte ambientaliste. Mi sono ritrovata in questi due mondi che sembrano in contrapposizione, ma
quando si parla di cura del Creato c’è un punto di incontro tra la cura del pianeta e la cura della vita umana,
c’è un modo per mettere insieme le cose. Anche l’enciclica Laudato si’ mi ha stimolato molto e ho cercato di portare questo nell’Anfn. Ad aprile scorso per la prima volta abbiamo partecipato al Villaggio per la Terra e abbiamo preparato attività e materiale da proporre in uno stand. Tra questo materiale c’è questo vademecum di poche pagine con qualche suggerimento semplice per la sostenibilità in famiglia. Infatti la famiglia, come dice anche Papa Francesco, è il luogo dove s’impara a condividere e a essere grati per quello che si ha, a gestire le risorse in maniera responsabile, soprattutto nella famiglia numerosa in cui spesso bisogna fare anche dei sacrifici perché tutti abbiano tanto quanto gli altri. La famiglia numerosa può essere il luogo in cui s’impara la sostenibilità.
Quali sono i maggiori pregiudizi che riguardano proprio le famiglie numerose rispetto all’ambiente?
L’idea errata è che il pianeta non ce la faccia a sostenere la popolazione mondiale in aumento, ma in realtà ci sono diverse fonti e studi che dimostrano che la responsabilità della distruzione del pianeta non è legata a quanti siamo sul pianeta, ma al fatto che una piccola parte della popolazione mondiale consuma troppo. In un volantino abbiamo raccolto i pregiudizi che ci sono nei confronti della nascita dei bambini cercando di sfatare questi falsi miti: vogliamo dimostrare che un bambino che viene al mondo non ha nessuna colpa.Lo dice anche Papa Francesco: dare la colpa a chi ancora non è nato è un modo per non affrontare i problemi. Il problema esiste già e dobbiamo affrontarlo con chi l’ha causato e chi l’ha causato è una piccola parte della popolazione mondiale che consuma la maggior parte delle risorse.
Che consigli date nel vademecum?
Abbiamo messo insieme un po’ di temi che hanno a che fare con la gestione della famiglia. Si tratta di un piccolo “pentalogo” di consigli, suggerimenti, informazioni utili a livello generale che devono essere di base per tutti gli atteggiamenti di gestione delle risorse: acquistare solo quanto serve, autoprodurre, riparare quello che si può, condividere e prestare, acquistare oggetti di seconda mano. Insomma, principi base per ogni tema. Poi siamo entrati nello specifico sul tema dei rifiuti, della raccolta differenziata, abbiamo inserito dei suggerimenti anche di applicazioni che possono essere utili nel cambiare stili di vita, ad esempio per la questione dei rifiuti abbiamo suggerito come applicazione Junker che è un’app che permette di identificare un prodotto grazie alla scansione del codice a barre e, basandosi sulla geolocalizzazione dell’utente, di indicare in maniera certa e immediata il corretto dove smaltirlo. Così diamo suggerimenti per l’acqua. Ogni anno, in Italia, vengono venduti più di 8 miliardi di bottiglie di plastica, ma la qualità dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti è generalmente controllata e sicura per la maggior parte del territorio italiano. Questo significa che spesso abbiamo accesso a un’alternativa sicura, economica ed ecologica rispetto all’acqua in bottiglia. Ad esempio, molte città offrono fontane pubbliche o punti di riempimento gratuiti dove è possibile rifornirsi di acqua potabile. Il suggerimento è di usare l’app che permette di localizzare le fontanelle e i punti in cui è possibile riempire d’acqua le proprie bottiglie o borracce. Rispetto ai prodotti alimentari, consigliamo di scegliere negozi locali che vendono prodotti biologici; preferire i prodotti sfusi o quelli con un imballaggio minimo; calcolare attentamente la quantità di cibo da acquistare in base al numero di commensali e al fabbisogno di ognuno per evitare sprechi; ridurre al minimo il consumo di carne, scegliendo quella proveniente da allevamenti biologici non intensivi; preferire alimenti vegetali; autoprodurre quando possibile – per la merenda a scuola è molto meglio una crostata o dei biscotti fatti in casa piuttosto che una merendina acquistata -; sensibilizzare la comunità, coinvolgere i negozi locali nel cambiamento. Nel vademecum ci sono anche consigli per l’energia, l’igiene e la cura del corpo e, infine, indichiamo alcuni marchi della sostenibilità. È un vademecum molto sintetico, quindi abbiamo inserito dei riferimenti a libri che possono essere utili per approfondire.
Quali saranno i prossimi passi?
Abbiamo avuto diversi feedback positivi sull’iniziativa sia da chi è venuto al nostro stand al Villaggio della Terra sia da persone che ci hanno contattato da tutta Italia all’interno dell’associazione e non solo per ricevere il materiale. Abbiamo avuto ringraziamenti per i consigli ma anche suggerimenti per altri contenuti da inserire. C’è la necessità di approfondire questi temi tra le famiglie e diffondere le opportunità, i suggerimenti che possono essere utili anche a livello di risparmio economico per le famiglie, ci sono state anche proposte di realizzare altri vademecum più approfonditi sui vari temi o di fare una rubrica sul sito di Anfn che approfondisca i vari temi a livello di famiglie. L’unità giovani svilupperà anche altri temi, ma sono lavori in corso.