“A prima vista, osservare un convegno sullo sport organizzato da un Dicastero della Santa Sede sembra un po’ strano. Ma partendo dalle parole di Papa Francesco, quando paragona lo sport alla santità, ci rendiamo conto dei tanti punti di connessione che esistono tra sport e spiritualità”. Così il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’educazione, presentando questa mattina ai giornalisti il convegno internazionale su sport e spiritualità – “Mettere la vita in gioco” – che si svolgerà dal 16 al 18 maggio. “Papa Francesco ce lo dice in un’intervista rilasciata nel 2021 a due giornalisti della Gazzetta dello Sport, dicendo: ‘Ecco: per me allenarmi – e anche un Papa si deve sempre tenere in allenamento! – è chiedere ogni giorno a Dio ‘Che cosa vuoi che faccia, che cosa vuoi della mia vita?’ Domandare a Gesù, confrontarsi con Lui come con un allenatore”, ha spiegato Tolentino.
Di qui l’obiettivo del convegno: “Osservare lo sport oggi. Capire perché è così popolare. Identificare i suoi rischi. Valutare la sua rilevanza per la costruzione di una società più fraterna, tollerante ed equa. Discernere come Dio si manifesta in questa manifestazione culturale”. In sostanza, due le domande fondamentali: “Che cosa ha da dire lo sport alla Chiesa? Che cosa ha da dire la Chiesa allo sport? Da qui, possiamo forse comprendere meglio la finalità del convegno attraverso il suo titolo: tutti noi desideriamo ‘Mettere la vita in gioco’”. Il presidente del Dicastero vaticano ha quindi ricordato che il motto olimpico “citius, altius, fortius” (più veloce, più alto, più forte), introdotto ai Giochi olimpici di Parigi del 1924 e di cui quest0’anno ricorre il centenario, è stato ideato da un ecclesiastico, il frate domenicano Henri Didon, e ha spiegato che la Chiesa intende umanizzare lo sport perché, ha detto richiamando l’omelia di Giovanni Paolo II per il Giubileo degli sportivi del 2000, “Gesù è ‘il vero atleta di Dio’”. La figura di Gesù, secondo Tolentino, “ha molto da offrire allo sport”; allo stesso modo “la Chiesa ha molto da imparare dal fenomeno sportivo”. Al convegno parteciperanno “voci dall’interno della Chiesa, ma anche voci esterne” come in “un bellissimo esercizio di ‘sinodalità sportiva’”. Di qui il ringraziamento a Florence Mangin, ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede, “per aver accettato di organizzare insieme questo convegno. È la prova che lo sport ha anche un valore diplomatico e di servizio alla pace”. Infine l’auspicio che l’evento “possa essere anche un contributo alla società internazionale e, particolarmente, francese, che quest’anno ospiterà il più grande evento sportivo, i Giochi olimpici di Parigi 2024”.