Terremoto Centro Italia: al via i lavori di ricostruzione di Castelluccio di Norcia. Commissario Castelli, “è possibile innovare ricostruendo e ricostruire innovando”

(Foto Ufficio stampa ricostruzione Comm. Castelli)

Iniziata oggi la fase operativa del progetto di ricostruzione di Castelluccio di Norcia, frazione del comune di Norcia che è stata quasi interamente distrutta dalle scosse sismiche del 2016. Alla presenza del Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, della Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, del sindaco reggente di Norcia Giuliano Boccanera, del direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Stefano Nodessi Proietti e del dirigente dell’Usr Umbria e Rup Gianluca Fagotti, è stato illustrato il percorso pubblico-privato che ha consentito oggi di consegnare i lavori del primo contratto applicativo per la realizzazione dei terrazzamenti, dei sottoservizi, delle strade principali e secondarie nella parte del borgo esterna alla piastra antisismica. Si tratta, si legge in una nota stampa dell’Ufficio del Commissario Castelli, dei primi lavori dal valore di 23 milioni di euro su un totale di circa 68 milioni che serviranno a realizzare uno dei progetti più all’avanguardia della storia delle ricostruzioni italiane. L’intero borgo, infatti, verrà isolato sismicamente grazie a delle piastre che sosterranno l’abitato, dotate di 300 isolatori sismici, il tutto senza perdere la “forma urbis” di uno dei luoghi più simbolici dei Monti Sibillini. Per il Commissario Castelli “qui a Castelluccio di Norcia il livello istituzionale, tecnico e antropologico hanno dato il meglio di sé. La comunità (ben 117 proprietari) ha saputo lavorare insieme, con uno splendido esempio di connubio tra pubblico e privato, che ci consente oggi di celebrare l’avvio del cantiere che riporterà questo splendido borgo a rinascere in piena sicurezza. Diamo inoltre dimostrazione che è possibile innovare ricostruendo e ricostruire innovando. Castelluccio non è un posto come gli altri: l’Italia intera ci guarda. Quello che stiamo realizzando non è solo un progetto unico e all’avanguardia, ma anche la proposizione per cui la vera tutela di un patrimonio naturalistico come quello del “piccolo Tibet” dei Sibillini, passa necessariamente attraverso il presidio umano. In Europa c’è bisogno di questo approccio all’ambiente: l’uomo alleato della natura. Diamo oggi un chiaro segnale che il lavoro di squadra sta producendo un risultato per i castellucciani, per gli umbri e per tutto il Paese”.

 

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