“Vorrei soffermarmi sul ruolo dell’Intelligenza artificiale (IA) e sulle sfide e opportunità della rivoluzione digitale nel lasciare alle generazioni future un mondo più unito, giusto e pacifico. Alcuni giorni fa è stato reso noto che Papa Francesco – compiendo un gesto senza precedenti nella storia – parteciperà al summit del G7, concentrandosi sull’IA e sulle sue implicazioni per l’umanità, l’etica e la governance”. Lo scrive il card. Seán Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, in un messaggio fatto pervenire in occasione dell’evento “La dignità dei bambini nel mondo digitale” organizzato dalla Fondazione Sos Telefono Azzurro in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Santa Sede e Fondazione Child in vista della Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia. “Il potere degli algoritmi – ha sottolineato il porporato – pone sia opportunità che sfide, richiedendo un equilibrio tra il progresso tecnologico e i valori umani. Le dimensioni etiche e geopolitiche dell’IA mettono in evidenza la necessità di cooperazione e regolamentazione globali per garantirne un uso responsabile per il bene comune. Come il Santo Padre ha ricordato in diverse occasioni, la tecnologia dovrebbe servire a migliorare la vita umana, non il contrario. L’impegno della Chiesa nei confronti delle nuove tecnologie, in particolare dell’IA, è radicato nella sua missione di tutela delle persone, in linea con il Vangelo. La Chiesa sta contribuendo attivamente alla conversazione globale sull’uso responsabile dell’IA, in linea con i valori umani e gli standard etici”.
Nel messaggio il card. O’Malley ha ricordato: “La Santa Sede ha recentemente lanciato un appello per un approccio proattivo alla tutela della dignità umana nell’ambiente digitale attraverso la recente Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede Dignitas Infinita. La dichiarazione sottolinea che se da un lato le tecnologie digitali possono migliorare la dignità umana, dall’altro pongono rischi di sfruttamento, esclusione e varie forme di violenza, che il Dicastero definisce ‘violenza digitale’. La Dichiarazione evidenzia preoccupazioni specifiche come la facilità di danneggiare la reputazione di una persona attraverso la diffusione di fake news e calunnie tramite le comunicazioni digitali. Inoltre, affronta il più ampio impatto sociale di Internet e dei social media, tra cui il cyberbullismo, la proliferazione della pornografia e l’aumento dello sfruttamento sessuale”. Nonostante queste sfide, “vengono riconosciuti anche gli aspetti positivi delle tecnologie digitali, notando il loro potenziale per favorire le connessioni e promuovere il bene comune quando vengono utilizzate per perseguire la verità, in linea con l’enciclica di Papa Francesco Fratelli Tutti, sulla fraternità e l’amicizia sociale. Inoltre, il documento sottolinea che le tecnologie emergenti comportano sfide che riguardano la vita e i valori umani, nonché l’impatto sulle condizioni di vita quotidiana”.
Ricordando l’udienza concessa dal Papa, il 5 maggio 2023, alla Pontificia Commissione per la tutela dei minori, il porporato ha annunciato: “La Pontificia Commissione per la tutela dei minori sta iniziando un progetto dedicato al tema della dignità dei bambini e delle persone vulnerabili nel mondo digitale – che prevede anche lo studio di strumenti per l’implementazione di un quadro di linee guida che riguarda la necessità di ambienti sicuri nella sfera digitale. Siamo consapevoli della necessità di intraprendere un cammino comune con istituzioni e aziende, allo scopo di incoraggiare i bambini e le persone vulnerabili a essere attenti, ma anche ottimisti in merito alle opportunità del mondo digitale”.