Matteo Tamassia: il papà della forcola che i giovani donano al Papa

"Sono passato dalla scultura a realizzare un altro tipo di opera d’arte, una scultura funzionale: la gondola". Così Matteo Tamassia, maestro d’ascia e veneziano d’adozione, descrive sinteticamente il suo cammino artistico che lo ha portato da essere un giovane aspirante scultore a essere “padre” di gondole nel suo laboratorio della Giudecca. È lui a realizzare la forcola che i giovani veneziani regaleranno al Papa domenica in Campo della Salute

“Sono passato dalla scultura a realizzare un altro tipo di opera d’arte, una scultura funzionale: la gondola”. Così Matteo Tamassia, maestro d’ascia e veneziano d’adozione, descrive sinteticamente il suo cammino artistico che lo ha portato da essere un giovane aspirante scultore a essere “padre” di gondole nel suo laboratorio della Giudecca.
È lui a realizzare la forcola che i giovani veneziani regaleranno al Papa domenica in Campo della Salute.
Una passione, quella per il legno, iniziata da bambino quasi per gioco nella casa paterna tra le colline della Toscana. Nato a Firenze, dove ha conseguito il diploma magistrale, alla fine degli anni Ottanta, poco più che maggiorenne, Matteo si trasferisce a Venezia: decide di lasciare il suo poggio per raggiungere Venezia dove, sotto gli auspici del papà pittore, trova alcuni contatti per muovere i primi passi.

“Inizialmente ho lavorato per Franco Crea e il suo cantiere. Mi occupavo delle sculture decorative delle imbarcazioni. Poi mi è stato chiesto di provare ad occuparmi direttamente della costruzione delle barche”. È passato successivamente a lavorare in un antico squero: “Ho lavorato per alcuni anni con Tramontin e ora sono in proprio”. A Venezia Matteo ha conosciuto anche la sua futura sposa: “Maria Rosa era qui per studiare, lei è di Madrid. Siamo sposati e ora abbiamo cinque figli”.

Nel suo laboratorio alla Giudecca in questi giorni si vede una gondola in costruzione, con l’ossatura bene in vista: “Costruire una gondola è un’operazione lunga, che può prendere anche un anno. Il mio è un piccolo cantiere, per lavorare devo fare molti giri attorno alla barca e i miei attrezzi più pesanti sono su ruote per consentire una maggiore duttilità nella gestione dello spazio”.
I giovani del Patriarcato di Venezia faranno un regalo molto particolare al Papa, realizzato dalle mani di Matteo Tamassia. Un regalo nel quale c’è tutta la storia della navigazione a remo in laguna. “La forcola è essenziale per dare direzione alla barca, esattamente come il Papa aiuta la Chiesa a trovare la sua direzione”, spiega Tamassia. “Tecnicamente è una scalmiera perché consente l’appoggio del remo. Tuttavia nella storia della cantieristica veneziana ha assunto una forma e una dimensione anche artistica del tutto particolari al punto che il Maestro Remier Giuseppe Carli, negli anni ’50, ha avuto l’idea di farle un appoggio e l’ha così trasformata in una scultura che è stata esposta al Moma di New York”. Le forcole infatti sarebbero opera dei maestri remieri, un mestiere diverso: “Io sono un maestro d’ascia, ma ho realizzato molte forcole in vita mia”, spiega Tamassia.
Questa forcola sarà presentata domenica 28 aprile al Santo Padre da alcuni ragazzi in Campo della Salute, al termine del breve dialogo che avverrà con il Papa poco prima della grande celebrazione dell’Eucaristia in Piazza San Marco. Per realizzarla ci vuole un legno stagionato per molto tempo: “Ho ritrovato – racconta ancora Tamassia – il legno sul quale c’erano segni e disegni del mio figlio più grande, Michele, che ora è in seminario patriarcale e ha più di vent’anni. I segni li aveva fatti quando era piccolo”.

(*) pubblicato su “Gente Veneta

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