“L’esperienza associativa che ereditiamo è quella di un’AC che vive pienamente coinvolta nel cammino della chiesa sinodale, missionaria e “povera per i poveri” immaginata da papa Francesco”. A dirlo è il presidente dell’Azione cattolica italiana, Giuseppe Notarstefano, nel suo intervento alla XVIII Assemblea nazionale dell’Associazione, a Sacrofano. “In questa esigente prospettiva ecclesiale l’Ac vive la sua profezia interpretando e orientando le proprie scelte costitutive per accogliere e accompagnare tutti ad immergersi in questo tempo, imparando a contemplare, a bene-dire, a donarsi con gratuità per trasformarlo dal di dentro. Un’Ac che si prepara a vivere il Giubileo per allenarsi ancora di più alla Speranza, di cui oggi il mondo ha un grande bisogno, sapendo che essa non può essere facile ottimismo ma segno di un amore concreto”. L’associazione dovrà continuare ad essere, secondo il presidente, “una realtà sociale e civica impegnata nella tessitura quotidiana di relazioni fraterne e di alleanze per il bene comune, impegnata nella elaborazione di prospettive culturali e nella costruzione di istituzioni sempre più inclusive, prossima alla vita delle persone, attenta ai linguaggi della contemporaneità”. Abbiamo, ha concluso, “ancora oggi l’opportunità di mostrare, alla nostra società italiana, una esperienza di chiesa sinodale e missionaria che desidera essere fermento di vita buona, seme di fraternità e di comunità, sale che fa gustare il buon sapore del Vangelo a tutti”.