“Negli ultimi due decenni, l’Europa ha dovuto affrontare sfide senza precedenti. Insieme, siamo riusciti ad affrontarle a testa alta. So quanto sia stata forte la tentazione, nei momenti più difficili, per ognuno di noi di andare avanti da solo, eppure abbiamo resistito. Perché abbiamo capito che, pur con tutte le sue frustrazioni e imperfezioni, l’Unione europea è ancora la migliore garanzia per tutti i nostri cittadini”. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, l’ex presidente del Parlamento Pat Cox e l’ex presidente della Commissione Romano Prodi hanno partecipato oggi a Strasburgo a una seduta formale del Parlamento in occasione del ventesimo anniversario dell’allargamento dell’Unione del 2004.
Nel suo intervento durante la cerimonia, la presidente Metsola ha dichiarato ancora: “L’effetto trasformativo dell’allargamento dell’Ue sulla vita di generazioni di europei è indubbio. È evidente in ogni singolo Stato membro. Dai diritti concessi ai cittadini alle opportunità offerte a giovani e meno giovani. Dal mercato unico che rafforza le nostre economie alla nostra politica di coesione che realizza il nostro impegno per l’uguaglianza degli europei. Entrare a far parte dell’Unione europea non significa solo recepire la legislazione. Va molto più in profondità e ben oltre”.
“Unità non significa essere omogenei. L’Europa non cerca di rendere tutti uguali. Siamo orgogliosi delle nostre differenze. Siamo orgogliosi delle nostre tradizioni uniche, delle nostre culture, delle nostre lingue e della nostra diversità. Lo abbiamo dimostrato negli ultimi 20 anni”. Piuttosto, l’Europa “è un’idea di accoglienza delle differenze e di garanzia di pari opportunità. Tutti devono avere le stesse possibilità, non necessariamente lo stesso punto di vista. Questa è la nostra forza. Questa è la nostra Europa. Ed è per questo che l’adesione è vantaggiosa per tutti. L’Europa può aver cambiato ciascuno dei suoi Stati membri dal 2004. Ma ognuno di questi Stati membri ha ugualmente cambiato l’Europa”.
La cerimonia si è conclusa con l’Inno alla gioia di Beethoven, eseguita dal coro a cappella Voix de Stras.