Si conclude ufficialmente alla Badia Fiesolana il ricco programma di eventi a 100 anni dalla nascita di padre Ernesto Balducci. La Fondazione che porta il suo nome e che si dedica a divulgare e sviluppare la sua eredità intellettuale organizza, a Fiesole, un’iniziativa il 24 aprile, vigilia dell’anniversario della sua morte avvenuta a 70 anni a Faenza per le conseguenze di un incidente stradale.
Il sacerdote, padre scolopio, autore di numerosi libri sarà ricordato con un incontro a più voci introdotto dalla presidente della Fondazione Ernesto Balducci, Grazia Bellini, alla presenza del vescovo di Fiesole, mons. Stefano Manetti, dei sindaci di Fiesole Anna Ravoni e di Santa Fiora (Gr) – paese natale di Balducci – Federico Balocchi, del segretario generale dell’Istituto universitario europeo, Marco Del Panta, e di Severino Saccardi, direttore della rivista “Testimonianze”. Il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in un video-intervento parlerà della pace come “orizzonte e guida ai nostri passi”.
“La condizione prima di una vera cultura di pace: l’abolizione della categoria del nemico”, diceva Balducci che aveva a cuore il tema della pace declinato in tutti gli aspetti e al quale ha dedicato omelie, interventi e libri. Proprio alla pace è stata dedicata per questo centenario una borsa di studio: sarà assegnata a una tesi di laurea triennale, magistrale o di dottorato realizzata in lingua italiana. Al bando di concorso hanno partecipato decine di laureati di tutta Italia, segno che ancora la pace è un tema sentito dai giovani, speranza del futuro.
Il premio alla tesi vincitrice sarà assegnato nel corso della manifestazione con introduzione di Emanuele Pellicanò, presidente del Comitato scientifico della Fondazione. L’incontro del 24 aprile alla Badia Fiesolana è a ingresso gratuito fino esaurimento posti e prevede anche un intervento musicale andino, come sarebbe piaciuto a padre Ernesto Balducci.