“La Chiesa di Senigallia si stringe al dolore della famiglia Pettinari per la perdita del caro Matteo, figlio e fratello amato, innamorato del Signore, della Chiesa, della Missione, di ogni uomo e ogni donna che incontrava sul cammino, è stato per tutti noi il volto del Dio che si fa accanto, che da la vita per noi, che ci viene a cercare”. Così la diocesi di Senigallia in una nota diffusa a seguito della morte di padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata, avvenuta nei giorni scorsi in Costa d’Avorio, a causa di un incidente stradale.
Nato nel 1981 a Chiaravalle, Pettinari dopo aver frequentato il Seminario regionale di Ancona, era entrato nella famiglia dei Missionari della Consolata con la professione nel 2006. Ordinato sacerdote l’11 settembre 2010 nella cattedrale di Senigallia dal novembre 2011, era stato inviato nella missione di Dianra, nel nord della Costa d’Avorio. Dal Luglio 2022 era il superiore della Delegazione dei Missionari della Consolata nel Paese. Era parroco di Dianra Village, comunità sorella della Chiesa di Senigallia, per l’amicizia spirituale e i progetti di promozione umana intessuti in questi grazie a padre Pettinari.
Instancabile – viene ricordato in una nota – anche il suo desiderio di condividere con le parole la bellezza della sua esperienza, del Vangelo vissuto: “Secondo me, una delle ricchezze più grandi che possiamo offrire al mondo oggi come Missionari della Consolata è la nostra fraternità interculturale. Se penso a Dianra, questo dono si traduce nella fatica feconda di un quotidiano dove cerchiamo di volerci bene senza ipocrisie e facendoci carico gli uni dei pesi degli altri, in un cammino concreto dove la diversità, trasfigurata da un amore concreto, si fa ricchezza e trasparenza di un amore più grande. Che è poi il motore della nostra vita, il senso della nostra missione, il respiro della nostra donazione”.
“In tanti, tantissimi, rattristati da questa perdita – conclude la nota – fanno proprie le parole di ricordo della diocesi: Matteo portiamo con noi il tuo sguardo e il tuo sorriso, la tua energia, la fede in Dio Padre buono, che comunica la vita indistruttibile e l’amore sempre. Ora rendici testimoni credibili del tanto amore che ci hai donato”.