“Per gli anziani nelle strutture occorre attivare un nuovo paradigma”. A dirlo è don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa Cottolengo, durante la sessione di questa mattina dedicata agli anziani, all’interno del Convegno nazionale “Noi, non loro”, in corso a Scampia (Na), promosso dal Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei. “A me – ha spiegato – pare ci sia oggi nelle strutture molto impegno per l’aspetto assistenziale e sanitario. Il rischio però è che ci sia una maggiore attenzione per questo aspetto e meno per i desideri e per il senso che possono dare alle giornate delle persone anziane. Il paradigma nuovo – ha continuato – vuole dare la medesima attenzione sia all’aspetto sanitario sia alla dimensione globale della persona, cioè a quello che può dare senso. In questo c’è ancora molto da fare. L’anziano deve essere protagonista del modo in cui impostare quello che per lui è importante, a cominciare dalle relazioni familiari o l’inclusione nella comunità. Da questa centralità della persona anziana – ha concluso –, bisogna cominciare a ripensare il modo con cui ci approcciamo alla cura”.