Terra Santa: fra Fusarelli (ministro generale Ofm), “mentre siamo bloccati dalla guerra, guardare già al futuro”

“Nel dialogo, ognuna delle due parti deve essere pronta a perdere qualcosa, ognuno deve essere pronto a fare un passo indietro, e mi sembra che in questo momento sia molto difficile. Nel dialogo che san Francesco ha avuto con il sultano, Francesco è stato disponibile a trovare in quest’uomo una parola positiva e anche il sultano è stato aperto davanti a Francesco: questo ha permesso il loro incontro”. Lo ha detto il Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, fra Massimo Fusarelli, in una intervista concessa al sito web della Custodia, a margine della sua visita in Terra Santa. “La guerra c’è stata, i cristiani sono stati sconfitti sul campo di battaglia, Francesco non ha risolto niente dal punto di vista immediato. Ma la forza di quell’incontro, di quel passo indietro fatto da tutti e due è stata così decisiva che siamo qui ancora oggi a parlarne – ha ricordato il Ministro Generale -. Credo che se in questo momento Francesco fosse in mezzo al campo di battaglia, cercherebbe di aiutare tutti a fare un passo indietro e a guardare il bene di questi popoli e di questa terra”. Ciò significa, per Fusarelli, anche “custodire” i luoghi santi: “Custodire non è mettere sotto un vetro, nascondere. Custodire è mantenere, ascoltare, guardare, è entrare di più nel mistero profondo che viviamo. Custodire i Luoghi Santi per noi vuol dire essere in questi luoghi in modo dinamico, innanzitutto con la preghiera continua, con l’intercessione continua”. La via francescana alla pace, allora, è “imparare a vivere nella realtà piena di stigmate, di ferite, con lo sguardo nuovo della fede. Lo sguardo nuovo della fede è innanzitutto lo sguardo dell’amore: rimanere lì, essere vicini a queste persone amandole. Le persone capiscono subito questo linguaggio. Poi la denuncia, diventare una parola di pace soprattutto per chi non ha parola, chi non ha voce perché nessuno lo ascolta, cioè i poveri”. Da Fusarelli è arrivato anche un appello ai frati, “trovati feriti da quello che sta accadendo, ma anche decisi a rimanere qui. La prima parola è ‘per favore, fratelli, rimanete qui’. Molti stanno andando via, sia da un popolo che dall’altro di questa terra. Anche i cristiani vanno via. Noi rimaniamo. Rimanere è un segno molto grande. Rimanere non chiusi in casa, ma rimanere con le persone. E poi rimanere come intercessori. Rimanere come chi cammina in mezzo alle due parti, ricordando a Dio che questo è il suo popolo, offrire a Dio noi stessi per la pace ‘guardate già al futuro’. Mentre siamo bloccati dalla guerra, guardare già al futuro”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori