“Oggi l’inclusione scolastica e sociale è un valore civile molto ben consolidato, tenuto in alta considerazione, vi è però un’evidente discrepanza con le applicazioni concrete, talvolta difficili, che risentono di stanchezza e in alcuni casi disincanto”. Lo ha detto Dario Ianes, docente della Libera Università di Bolzano, durante la tavola rotonda pomeridiana dedicata all’età evolutiva, all’interno della prima giornata del Convegno “Noi, non loro”, promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. “I principali ostacoli – ha continuato – risiedono nell’ancora scarsa formazione dei docenti curricolari (soprattutto alla secondaria), la mancanza di docenti specializzati sul sostegno e la loro precarietà, l’ancora dominante cultura medica in tema di disabilità e le scarse collaborazioni con i servizi sociali e sanitari sovraccarichi, nonché le alleanze con le famiglie, un tema – ha sottolineato – su cui non si investirà mai abbastanza”.