Giovedì 25 aprile, mantenendo fede ad un voto risalente al 1207, per la 817ª volta la parrocchia dei SS. Ippolito e Cassiano martiri di Olgiate Comasco, si recherà in pellegrinaggio a Monza, dove è conservata l’urna di san Gerardo de’ Tintori. Il pellegrinaggio, quest’anno, vedrà la celebrazione conclusiva presieduta dall’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
A Olgiate Comasco, in diocesi di Como, è ancora vivo il ricordo della “settimana gerardiana” celebrata lo scorso mese di ottobre, quando l’urna contenente le spoglie di san Gerardo è stata accolta con grande commozione e larga partecipazione popolare nella chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano. Per i fedeli olgiatesi più anziani si è trattato di rivivere momenti del lontano 1946, per i più giovani è stata invece l’occasione per conoscere la figura di questo santo e scoprirne le virtù.
Nato a Monza nel 1134, da famiglia benestante, Gerardo de’ Tintori operò miracoli e a tal proposito – viene ricordato in una nota – esistono testimonianze, tanto che quando morì, il 6 giugno 1206, in odore di santità, la fama delle sue opere si diffuso rapidamente. Vi contribuì in particolare la miracolosa liberazione, ottenuta per sua intercessione, della popolazione di Olgiate Comasco dal morbo della syncoposis, malattia che si manifestava con sintomi analoghi a quelli della follia. Fu Manfredo Settala, un eremita ticinese, di Riva S. Vitale, a suggerire di recarsi in preghiera sulla tomba di Gerardo, morto circa quaranta giorni prima. Giunti a Monza, gli olgiatesi ne riesumarono le spoglie portandole in processione nella vicina chiesa di S. Ambrogio (che successivamente sarà dedicata proprio a S. Gerardo) e già sulla strada del ritorno furono raggiunti da concittadini con l’annuncio gioioso che il morbo era stato debellato. Per questo la popolazione di Olgiate promise di recarsi annualmente alla tomba di Gerardo, il 25 aprile, giorno della festa di S. Marco.
Anche quest’anno, mantenendo fede alla promessa, gli olgiatesi si recheranno a Monza nei modi più diversi, secondo tradizione, chi a piedi, con una marcia di circa 6 ore, chi in bicicletta, in pullman, in automobile: il ritrovo è fissato presso la chiesa di S. Biagio dalla quale, alle 9, si snoderà la processione composta da rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Olgiate Comasco, dai sacerdoti don Flavio Crosta, don Francesco Orsi e don Alberto Dolcini con i ministranti, seguiti dai pellegrini con il Corpo musicale olgiatese. Nei pressi del duomo, si inseriranno nel corteo l’arcivescovo di Milano, mons. Delpini, e don Massimo Gaio, parroco di S. Gerardo al Corpo. La processione giungerà per le 10 alla chiesa di S. Gerardo dove sarà celebrata la messa, accompagnata dai canti della corale parrocchiale di Olgiate Comasco diretta da Roberto Colombo.