Caritas Roma e Acli: un progetto che aiuta le famiglie nel libero mercato

Sono milioni le famiglie italiane in povertà energetica, ovvero impossibilitate a soddisfare adeguatamente i loro bisogni energetici di base come riscaldare la casa, cucinare, accedere all'elettricità, utilizzare apparecchiature elettromedicali e salvavita. Con l'aumento dei costi dell'energia domestica e l'8,5% di nuclei in gravi difficoltà economiche, la transizione dal mercato tutelato al mercato libero per le utenze di luce e gas si rivela non privo di criticità soprattutto per i consumatori più fragili. In questo contesto Caritas diocesana e Acli di Roma hanno lanciato il progetto "Tuteliamo le Energie" volto a fornire informazioni e assistenza per guidare gli utenti nella scelta consapevole dei servizi elettrici e del gas.

Sono milioni le famiglie italiane in povertà energetica, ovvero impossibilitate a soddisfare adeguatamente i loro bisogni energetici di base come riscaldare la casa, cucinare, accedere all’elettricità, utilizzare apparecchiature elettromedicali e salvavita. Con l’aumento dei costi dell’energia domestica e l’8,5% di nuclei in gravi difficoltà economiche, la transizione dal mercato tutelato al mercato libero per le utenze di luce e gas si rivela non privo di criticità soprattutto per i consumatori più fragili. In questo contesto Caritas diocesana e Acli di Roma hanno lanciato il progetto “Tuteliamo le Energie” volto a fornire informazioni e assistenza per guidare gli utenti nella scelta consapevole dei servizi elettrici e del gas. L’obiettivo è anche quello di affiancare i più vulnerabili che spesso hanno diritti e possibilità di cui ignorano l’esistenza. Un progetto pilota che le parti auspicano possa essere replicato in altre città e per il quale questa mattina, 18 aprile, durante la presentazione dell’iniziativa è stato siglato un accordo simbolico tra Acli di Roma e provincia, i Caf delle Acli e la diocesi. Una collaborazione “quanto mai necessaria” per il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma intervenuto all’incontro svoltosi nella sala Ugo Poletti del Vicariato di Roma. “Abbiamo bisogno di fare squadra – ha detto -, i tempi sono difficili e nei prossimi anni lo saranno ancora di più”. La Chiesa di Roma è “sempre vicina” a tutte le vulnerabilità perché “bisogna servire le persone, soprattutto i poveri, le famiglie che si trovano già in difficoltà, la cui condizione potrebbe ulteriormente aggravarsi con il passaggio al mercato libero”. Anche perché, ha osservato, chi “fa mercato cerca profitto e spesso le pubblicità sono ingannevoli”. L’iniziativa si colloca in una collaborazione già avviata tra la Caritas diocesana e le Acli che credono nel valore della sinergia di fronte “a uno scenario di povertà crescente – ha affermato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma -. Basti pensare che nella Capitale ci sono quartieri che consumano molta meno luce perché non se la possono permettere. A pochi mesi dalla cessazione del mercato tutelato per gas ed energia elettrica il rischio è che si apra una giungla. Vogliamo creare sportelli gratuiti per le famiglie in cui le persone possono trovare tutte le informazioni utili per passare al mercato tutelato senza che sia alcuna sponsorizzazione. Sarà anche l’occasione per un ulteriore gancio per mettere le persone in una rete di protezione sociale”.

Il progetto si è reso necessario alla luce di un’indagine condotta tra il 2022 e il 2023 dalla Caritas di Roma in 104 centri di ascolto parrocchiali per monitorare la situazione delle famiglie in difficoltà economica alle prese con la povertà energetica. Quasi tutti hanno messo in atto iniziative di sostegno per famiglie alle prese con bollette non pagate di luce e gas (il 90%) e delle rate condominiali in cui rientra l’impianto di riscaldamento centralizzato (l’8%). Per centinaia di famiglie il costo mensile delle bollette pesa tra il 26% e il 50% del reddito, per l’8% arriva ad assorbirne oltre la metà. Il 36% dei centri di ascolto ha ricevuto richieste per l’acquisto di caldaie elettriche da parte di chi non poteva accedere a contributi pubblici vivendo in situazioni di irregolarità amministrativa. Il 77% dei centri di ascolto ha segnalato che le famiglie che hanno richiesto aiuto avevano problemi di salute e nel 17% dei casi necessitavano di apparecchi salvavita. “Dalle parrocchie arriva un forte grido di dolore che non può restare inascoltato – ha dichiarato Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma -. Non abbiamo nulla contro il libero mercato ma la realtà quotidiana ci dice che i cittadini sono poco informati e che non sono in grado di scegliere senza un affiancamento”. Tra le proposte, quindi, quello di avviare una informazione capillare “con un linguaggio semplice, che metta in guardia dagli errori da non commettere perché non si può costringere le persone a diventare esperte di comparazione di prezzi”. Valerio Vasale, referente del progetto per la presidenza Acli Roma, ha illustrato le tre le linee guida operative che riguardano la formazione degli operatori dei centri di ascolto parrocchiali e dei promotori sociali di Acli Roma, la sensibilizzazione e l’informazione nei confronti delle famiglie, il sostegno a quelle più vulnerabili che si rivolgono alle parrocchie attraverso la rete di 8 Caf Acli. Antonio De Francesco, dei servizi Caf Acli, ha rimarcato che “non sarà indicato alle famiglie nessun operatore specifico. Gli utenti riceveranno un primo orientamento gratuito”.

Altri articoli in Italia

Italia