Nel pomeriggio di mercoledì 17 aprile, il Ministro generale dell’Ordine dei frati minori, fra Massimo Fusarelli, e il Vicario generale, fra Ignacio Ceja Jiménez, hanno preso parte alla inaugurazione del teatro della Terra Sancta School di Gerusalemme. Lo riferisce la Custodia di Terra Santa che attraverso il suo sito segue costantemente la visita. Il nuovo teatro completa in qualche modo l’offerta della scuola, mettendo a disposizione dei ragazzi uno spazio espressivo e culturale, in cui possono sviluppare i loro talenti e dare voce alle proprie aspirazioni. Gli studenti si sono esibiti in danze tradizionali, canti e una breve rappresentazione sul tema della guerra: in forma teatrale, i ragazzi hanno espresso preoccupazioni, paure, ma anche desideri e aspirazioni. Il teatro ѐ stato intitolato all’italiano don Giuseppe Bellia, che amò molto la Terra Santa. Un suo lascito ѐ stata l’occasione per donare ai ragazzi della Terra Sancta School di Gerusalemme questo teatro. Nel suo saluto introduttivo, fra Ibrahim Faltas, vicario custodiale e direttore delle Terra Sancta Schools, ha reso noto che “il 18 maggio, a Verona Papa Francesco benedirà una statua che verrà posizionata sul tetto della scuola”. Si tratta di una raffigurazione di Gesù risorto che abbraccia tutta l’umanità. “In questi giorni bui, questo luogo possa diventare un simbolo di risurrezione e vita per tutta la nostra comunità” ha auspicato il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, nel suo discorso. “Educare attraverso la cultura – ha sottolineato – significa offrire ai giovani gli strumenti che permettono loro di sviluppare le loro potenzialità, aiutarli a coltivare un’apertura al mondo intero. Nel contesto di oggi, significa anche aiutare i giovani a scoprire la propria storia e le proprie radici culturali, e farli crescere nella cultura della pace”. Nel suo intervento il Ministro generale, fra Massimo Fusarelli ha ricordato che “Nei suoi oltre 800 anni di storia, la Custodia di Terra Santa ha sempre avuto a cuore l’educazione delle persone che abitano questa terra. Questo teatro si inserisce in questa tradizione. L’educazione produce cultura, che ѐ l’elemento fondamentale della vita di un popolo e la base per uno sviluppo pacifico. Prendersi cura dell’educazione ѐ prendersi cura del futuro di un popolo”. Fra Fusarelli ha auspicato che il teatro sia “uno strumento di crescita, resurrezione a nuova vita, formazione culturale e incontro per tanti in questa Città Santa, soprattutto in questo momento”. Presente anche il delegato pontificio per Gerusalemme, mons. Adolfo Tito Yllana, che ha parlato dell’educazione come strumento per aiutare i giovani a “raggiungere la loro completezza come persone. Questo teatro rappresenta proprio questo – ha detto -: un’opera in cui mente, cuore e mani si uniscono in una perfetta sinfonia: la mente per pensare, il cuore per sentire e le mani per fare”.