“Domenico Starnone ‘mi copia’! Mi ha saccheggiato la vita, senza conoscerla. Ha raccontato storie che mi riguardano. Ovviamente lui indaga talmente bene il materiale umano che poi alla fine quando costruisce dei personaggi di fantasia hanno sempre qualcosa a che fare con noi”. Afferma con giocosa ironia Daniele Luchetti, presentando il suo nuovo film “Confidenza”, dal romanzo di Domenico Starnone (Einaudi), sceneggiato dallo stesso regista insieme a Francesco Piccolo. Protagonista è Elio Germano con Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari. Il film è prodotto da Indiana, Vision Distribution, Sky e Netflix, in sala dal 24 aprile.
La storia. Roma, oggi. Pietro Valla è un docente-scrittore in pensione. Vive con un peso nel cuore, la paura che venga rivelato un suo segreto, che gli fa immaginare la fine. Ritorna con la mente agli anni ’80, quando giovane insegnante di liceo intrecciò una relazione con una sua brillante allieva, Teresa, appena diplomata…
Per Luchetti è il terzo film da un’opera di Starnone, dopo “La scuola” (1995) e “Lacci” (2020). Parlando di “Confidenza”, il regista romano ha sottolineato: “Qui c’è un modello maschile in cui ci si può ritrovare, nella parte intossicata dal narcisismo, dal senso di essere impostori. Spesso i libri di Starnone hanno degli ottimi spunti, ingranaggi, che funzionano bene nella struttura dei film”. Gli fa eco Francesco Piccolo: “Mi diverte sceneggiare i libri di altri colleghi. Questo è il secondo lavoro da Starnone. Io e Daniele abbiamo un modo diverso di approcciarci: quando scrivo non chiamo più Starnone, Daniele invece penso che lo ossessioni di telefonate quotidiane. Per ‘Confidenza’ ci siamo attaccati all’idea del segreto come una sorta di buco nero”.
“Un’opera – ha indicato Elio Germano – che ha a che fare con le maschere del quotidiano: persone che diventano dei personaggi, che le indossano per motivi di comodo, a livello sociale, o in cui cadono loro malgrado. Il film prevedeva per il protagonista un percorso interiore da romanzo russo ottocentesco, ma anche con richiami pirandelliani quali la scomposizione, l’Io e la paura di essere scoperti”.
“Confidenza” è impreziosito dalle musiche di Thom Yorke (già leader dei Radiohead). “Avevamo lavorato insieme – ha ricordato Luchetti – per il documentario su Carla Fracci e allora gli avevo parlato del progetto di ‘Confidenza’. Thom all’inizio mi ha detto che non poteva perché era in tournée; si era fatto dare comunque la sceneggiatura e dopo 4 mesi mi ha ricontattato. Aveva trovato nella storia qualcosa di ‘obliquo’ e aveva intuito perfettamente il processo di scrittura attuato con Francesco. Thom ha fatto un lavoro molto accurato”.
Luchetti ha poi concluso: “Comincio a non sopportare più film che ti portano troppo per mano, che ti dicono tutto, che ti impongono un senso, nel politicamente corretto. Non voglio fare un film a tesi, bensì a ipotesi, mantenendo uno spettatore attivo”.