Usare tutti i mezzi politici e diplomatici per prevenire un aumento dei danni ai civili e un’ulteriore escalation regionale: è l’appello che lanciano oggi 13 Ong, tra cui il Norwegian Refugee Council (Nrc), dopo l’attacco dell’Iran a Israele che rischia “di provocare una deflagrazione regionale, minacciando la vita di milioni di persone”. Le 13 Ong firmatarie che operano in Medio Oriente, tra queste anche Intersos, ActionAid, Save the children, si dicono “profondamente preoccupate per la prospettiva di un’ulteriore escalation nella regione. Un conflitto regionale sarebbe catastrofico per il Medio Oriente, dove milioni di persone sono già colpite dalle crisi esistenti dovute a conflitti, sfollamenti, povertà e cambiamenti climatici. Tutte le parti coinvolte e coloro che esercitano influenza su di esse devono lavorare immediatamente per allentare la tensione. Ricordiamo alle parti coinvolte che il diritto internazionale non è negoziabile e deve essere rispettato in ogni momento”. Per le ong “un conflitto regionale avrebbe probabilmente conseguenze globali significative, tra cui spostamenti forzati e migrazioni, interruzioni delle catene di approvvigionamento globali e impatti sulle forniture energetiche. Gli eventi recenti sono strettamente legati al conflitto in corso a Gaza, che, dopo più di sei mesi, continua ad essere testimone di continue violazioni del diritto umanitario internazionale”. Da qui l’appello delle ong per “un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza per prevenire ulteriori sofferenze umane e allentare le tensioni nella regione”.