Papa Francesco: a “Grupo Ciudades Patrimonio de la Humanidad”, monumenti storici sono “lezioni di vita, più che pezzi da museo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Penso che il nostro interesse per il patrimonio non possa rimanere nell’ambito artistico-culturale, ma debba avere una prospettiva più ampia, abbracciando l’integrità della persona che riceve questa eredità e delle persone che ce l’hanno trasmessa. Le situazioni storiche – con le loro luci e ombre – ci parlano di uomini e donne veri, di sentimenti autentici, che dovrebbero essere per noi lezioni di vita, più che pezzi da museo”. Lo ha detto il Papa ricevendo questa mattina in udienza in Vaticano i membri del “Grupo Ciudades Patrimonio de la Humanidad” in Spagna, ai quali ha consegnato il testo scritto del suo discorso. “Sono lieto di potervi accogliere in questa ‘Città’ vaticana che, come quelle che rappresentate, conserva una ricca eredità di cui siamo custodi. È una grande responsabilità, ma anche una bella vocazione”, ha detto il Papa. “Sono le sofferenze e i desideri delle persone che hanno costruito le loro città nel corso del tempo, la mescolanza di culture e civiltà che si sono verificate in esse e, naturalmente, la loro fede in Dio, che fa battere i loro cuori con passione”, ha aggiunto il Papa. “Chiedo al Signore che, insieme alla bellezza delle loro città, conceda loro la grazia di trasmettere la fede, la speranza e la carità della loro gente. La contemplazione dei diversi monumenti permetta sia a chi li abita, sia a chi li visita, di riconsiderare la prudenza e la forza che ne hanno reso possibile la realizzazione. Si sentano interpellati dagli insegnamenti di giustizia e di temperanza che ogni situazione storica contiene. Parleremo così di città, di persone, di una storia non contemplata, ma realizzata, con un occhio al passato e un altro al futuro, per avere sempre le mani sul presente che ci interroga ogni giorno”.

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