“Fino all’ultimo si è pregato per un miracolo. Ora è il tempo del dolore, della vicinanza alla famiglia e agli affetti e amici più cari – in particolare alla moglie Sabrina e alle due figlie – alla sorella Raffaella e al fratello don Leonardo, nostro presbitero diocesano e all’intera comunità parrocchiale di Ponte San Nicolò, dove Adriano risiedeva ed era particolarmente attivo e presente anche con l’incarico di vicepresidente del Consiglio pastorale parrocchiale”. Con queste parole il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a nome della Chiesa di Padova, ha espresso “profondo cordoglio” per la morte di Adriano Scandellari, il cui corpo è stato ritrovato stamane tra le macerie della centrale idroelettrica di Bargi, nel bacino di Suviana.
“La preghiera – ha proseguito il presule – va anche per tutte le famiglie delle altre persone morte, ferite e disperse a seguito di questo incidente, che richiama l’attenzione sulle morti sul lavoro: una tragedia che sembra non trovare fine, anzi”. “Non sappiamo ad oggi le cause e le eventuali responsabilità di questo incidente, che saranno vagliate da chi di competenza, ma si deve fare tutto il possibile perché drammi di questo genere non si ripetano”, ha concluso il vescovo, per il quale “è tempo di attuare una riflessione forte perché il lavoro è uno dei luoghi in cui si esprime la dignità della vita umana”.