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Parlamento Ue: domani voto sul “diritto all’aborto”. Pro vita e famiglia, “così l’Europa si scava la fossa”

(Photo Pro vita e famiglia)

Alla vigilia del dibattito e del voto del Parlamento europeo sulla possibile introduzione del cosiddetto “diritto all’aborto” nella Carta dei diritti fondamentali, la Commissione europea ha registrato una nuova “iniziativa dei cittadini europei” (istituzione prevista nei trattati) volta a “rendere l’aborto sicuro e facilmente accessibile”. L’iniziativa, che procede nella direzione contraria rispetto a un’altra promossa anni fa per la difesa della vita nascente, si intitola “My voice, my choice – Ensure access to safe and free abortion”. L’approvazione dell’iniziativa non comporta ovviamente decisioni né prese di posizione da parte dell’Ue, ma autorizza i proponenti a cominciare la raccolta di un milione di firme necessarie per dare seguito alla stessa iniziativa.
Domani invece l’emiciclo di Bruxelles potrebbe affermare, in una risoluzione non legislativa (di valore politico, non giuridico), la volontà di includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Come noto, la Francia è diventato il primo Paese a sancire il diritto all’aborto nella sua Costituzione il 4 marzo scorso. Una nota del Parlamento precisa però: “L’assistenza sanitaria, compresa la salute sessuale e riproduttiva, rientra nelle competenze nazionali. La modifica della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue per includere l’aborto richiede un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri”.
Nel frattempo continua a far discutere nelle sedi Ue una iniziativa di Pro Vita & Famiglia Onlus. Un camion-vela ha portato per le strade di Bruxelles lo slogan “To Kill a Baby is Not a Fundamental Right” (Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale). Lo slogan è accompagnato dall’immagine stilizzata di un feto insanguinato circondato dalla bandiera europea. “Con questa iniziativa – ha spiegato il portavoce della Onlus Jacopo Coghe – vogliamo denunciare la folle intenzione del Parlamento europeo di consacrare l’uccisione di un bimbo inerme nel grembo materno come ‘diritto fondamentale’ e ‘valore comune’ dell’Unione europea, tramite l’inserimento di questa pratica nella Carta dei diritti fondamentali”. “Sponsorizzando l’aborto come valore sociale e culturale positivo nel mezzo di una spaventosa crisi demografica, l’Europa si sta letteralmente scavando la fossa”.

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