Caritas: Landau (Caritas Europa), “serve una missione congiunta europea di ricerca e salvataggio dei migranti nel Mediterraneo”

Michel Landau, Caritas Europa - (foto: Caritas italiana)

(da Grado) – Dal 2014 almeno 20.000 persone sono morte nel Mar Mediterraneo e i numeri aumentano giorno dopo giorno, mentre nel mondo 108 milioni di persone sono costrette a lasciare le loro case a causa di guerre, persecuzioni, violenze, violazioni dei diritti umani. “La questione sta prendendo sempre meno spazio sui media a livello europeo, ma questo non può essere accettato e deve finire. L’Europa deve forse parlare di nuovo di una missione congiunta europea di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”. Lo ha chiesto oggi a Grado (Gorizia) monsignor Michel Landau, presidente di Caritas Europa, durante la seconda giornata del 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso fino all’11 aprile. “Mentre tanti non hanno più nulla, intere generazioni devono vivere e crescere nelle condizioni più complicate, la comunità internazionale non ha ancora trovato il modo di riconoscere e attuare in modo completo e indispensabile la protezione dei rifugiati e non combatte le cause alla radice con la necessaria determinazione”, ha detto il presidente di Caritas Europa, ricordando anche “la drammatica situazione in Terra Santa, che sta coinvolgendo l’intera regione e il mondo intero; la guerra di lunga durata in Ucraina; la situazione in Sudan, in Haiti”, “le decine di altre guerre e crisi in corso sempre più spesso quasi dimenticate”, la crisi climatica che produrrà milioni di profughi ambientali. “L’inadeguatezza del sistema politico a rispondere a queste sfide è diventata particolarmente drammatica – ha osservato monsignor Landau -. In fin dei conti, deve essere possibile fare entrambe le cose, proteggere le persone e proteggere i confini. Inoltre, non possiamo ridurre la questione migratoria al Mar Mediterraneo, ovviamente. I confini europei sono lunghi e diversi”. Il presidente di Caritas Europa ha evidenziato che “in molti Paesi europei si riscontrano diverse carenze nella gestione dei rifugiati, ad esempio nelle sfide per gli sfollati dall’Ucraina, ma spesso anche nel sistema di assistenza di base in generale o nell’integrazione nel mercato del lavoro”: “Ci troviamo di fronte a una grave carenza di manodopera, che non riguarda più solo i lavoratori qualificati, ad esempio nel settore infermieristico. È urgente un ripensamento!”

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