Papa Francesco: nona stazione, “mettere a fuoco quel che conta: te crocifisso e i fratelli crocifissi”

“Tu sei stato carcerato; tu straniero, condotto fuori della città per esser crocifisso; tu sei nudo, spogliato delle vesti; tu, malato e ferito; tu, assetato sulla croce e affamato d’amore. Fa’ che ti veda nei sofferenti e che veda i sofferenti in te, perché tu sei lì, in chi è spogliato di dignità, nei cristi umiliati dalla prepotenza e dall’ingiustizia, da guadagni iniqui fatti sulla pelle degli altri nell’indifferenza generale”. E’ l’invocazione centrale della nona stazione della Via Crucis in programma stasera al Colosseo. “Ti guardo, Gesù, spogliato delle vesti, e capisco che m’inviti a spogliarmi di tante esteriorità”, scrive il Papa: “Perché tu non guardi le apparenze, ma il cuore. E non vuoi una preghiera sterile, ma feconda di carità. Dio spogliato, metti a nudo anche me. Perché è facile parlare, ma poi io ti amo veramente nei poveri, tua carne ferita? Prego per chi è spogliato di dignità? O prego per coprire solo i miei bisogni e rivestirmi di sicurezze? Gesù, la tua verità mi mette a nudo e mi porta a mettere a fuoco quel che conta: te crocifisso e i fratelli crocifissi. Dammi di capirlo ora, per non essere trovato spoglio d’amore quando mi presenterò dinanzi a te”. Poi la preghiera: “Spogliami, Signore Gesù! Dell’attaccamento alle apparenze Spogliami, Signore Gesù! Della corazza dell’indifferenza Spogliami, Signore Gesù! Del credere che soccorrere gli altri non tocchi a me Spogliami, Signore Gesù! Di un culto fatto di perbenismo ed esteriorità Spogliami, Signore Gesù! Della convinzione che la vita va bene se va bene a me Spogliami, Signore Gesù!”.

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