Il dolore di Maria, madre di Gesù, e quello di tutte le madri, in particolare in questo momento, le madri di Gaza. È il collegamento sottolineato da padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, nella Messa celebrata oggi nella Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, all’altare dell’Addolorata dove si trova la statua lignea a mezzobusto di Maria, donata al Santo Sepolcro nel 1778 da Maria la Pia, regina del Portogallo. La celebrazione della memoria della Madonna dei Sette Dolori, a Gerusalemme segna l’inizio della Settimana Santa. Nella statua la Vergine è raffigurata con il petto trafitto da una spada, rappresentazione della profezia di Simeone al Tempio, citata nei Vangeli dell’infanzia: ‘Gesù è qui… come segno di contraddizione; e anche a te una spada trafiggerà l’anima’. La sofferenza di queste madri, riferisce la Custodia di Terra Santa, è ben nota al vicario della Custodia che si sta adoperando per portare in Italia numerosi bambini malati di Gaza e per farli curare presso ospedali pediatrici. “I sette dolori di Maria – ha padre Faltas – sono simili alla storia dolorosa di tanti madri che oggi sono costrette a fuggire per trovare un rifugio sicuro per i loro figli, sotto i bombardamenti, dove tutto intorno è stato distrutto: madri che non hanno cibo per sfamare i propri figli, o che cercano tra le macerie i loro piccoli bambini”. È necessario, allora, ha aggiunto il frate, “guardare a Maria, che insegna a contemplare il crocifisso, il grande mistero dell’amore di Dio per noi. Maria Addolorata ci insegna che bisogna entrare nel mistero della passione di Cristo. Maria si unì alla sofferenza della Croce non solo con la sua presenza fisica, ma soprattutto per amore del Figlio. La celebrazione di oggi ci dà una lezione di compassione vera e profonda. Maria soffre per Gesù, ma soffre anche con Lui e la Passione di Cristo è partecipazione a tutto il dolore dell’uomo”.