Haiti: Onu, situazione a Port-au-Prince continua a peggiorare “Abominevoli violazioni di diritti umani, più di metà degli ospedali non è attiva”

(Foto AFP/SIR)

La situazione nella capitale di Haiti, colpita da una crisi, è passata da preoccupante a “estremamente allarmante”, mentre le condizioni a Porto Principe continuano a peggiorare. Si parla di fame crescente e di una grave carenza di ospedali per curare le vittime di armi da fuoco. Lo ha affermato ieri la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite ad Haiti, Ulrika Richardson, la quale ha dichiarato, secondo quanto riporta il sito dell’Onu, che “è importante non permettere che la violenza si propaghi dalla capitale al Paese”. Parlando di Haiti in videoconferenza, la coordinatrice ha spiegato che nelle ultime settimane si sono verificati attacchi orchestrati da bande a carceri, porti e ospedali, ma negli ultimi giorni questi gruppi pesantemente armati sono avanzati in nuove aree della capitale, anche in quartieri considerati “ricchi” e più tranquilli. “Le sofferenze umane sono di proporzioni allarmanti”, ha detto, descrivendo la tensione quotidiana, il rumore degli spari e la paura crescente in tutta la città. Richardson ha dichiarato che sono in corso “abominevoli violazioni dei diritti umani”, con oltre 2.500 persone uccise, rapite o ferite. Ha sottolineato che la violenza sessuale è “dilagante”, con l’uso di torture e “stupri collettivi” contro le donne. Un totale di 5,5 milioni di haitiani ha attualmente bisogno di assistenza, di cui più di 3 milioni sono bambini. La sicurezza alimentare continua a essere una seria preoccupazione e il 45% degli haitiani non ha accesso all’acqua potabile. La coordinatrice umanitaria ha affermato che i voli sostenuti dalle Nazioni Unite verso Haiti hanno trovato alcuni carichi di forniture salvavita, tra cui le sacche per le trasfusioni di sangue per gli ospedali che trattano un numero crescente di vittime di armi da fuoco. Allo stesso tempo, l’aeroporto è chiuso al traffico commerciale, rendendo impossibile l’importazione di beni essenziali, compresi i medicinali. Il porto nazionale è operativo, ma l’accesso è difficile perché le aree circostanti sono controllate dalle bande.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riferito che meno della metà delle strutture sanitarie di Port-au-Prince funzionano a regime e che c’è un urgente bisogno di prodotti ematici sicuri, anestetici e altri farmaci essenziali.

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