“Chiediamo che le autorità dominicane pongano immediatamente fine a pratiche che violano i diritti umani e che garantiscano processi amministrativi trasparenti ed equi per tutte le persone. Chiediamo al Presidente Luis Abinader di ordinare la fine di queste pratiche, spesso finalizzate all’estorsione e al furto, e sollecitiamo la comunità internazionale ad adottare misure concrete per proteggere i diritti di queste persone, le più deboli della società dominicana”. È la richiesta che viene rivolta alle autorità della Repubblica Dominicana, confinante con Haiti, da parte di ben 119 organizzazioni, tra cui numerose congregazioni (domenicani, gesuiti, scalabriniani), uffici pastorali, associazioni non solo della Repubblica Dominicana, ma a livello internazionale, nel documento che si oppone alle “deportazioni abusive” di migranti haitiani, a partire da quanto accaduto a El Seibo lo scorso 15 marzo.
I firmatari fanno anche notare che “da tempo non viene rinnovata la residenza ai dominicani di origine haitiana, che rimangono in un limbo giuridico dopo essere stati beneficiari della legge 169-14, emanata con l’obiettivo di risolvere gli effetti della sentenza 168-13, che ha tolto retroattivamente il diritto alla cittadinanza a più di quattro generazioni di dominicani di origine haitiana in base all’origine dei loro genitori”.
Rispetto a quanto accaduto a El Seibo, le organizzazioni denunciano “il rapimento per ‘deportazione’ di bambini e donne incinte nella comunità di Villa Guerrero, nella comunità di Santa Lucia, al Km. 2 e al Km. 8, che sono stati gravemente traumatizzati. Da allora, temendo che questi eventi possano ripetersi, gli abitanti di questi luoghi non dormono più nelle loro case; furto di denaro, telefoni cellulari e altri beni dalle famiglie colpite, mascherato da deportazioni da parte di agenti e militari; l’uso della forza e l’aggressione fisica e verbale contro queste stesse famiglie”. Queste incursioni, secondo i firmatari, sono state effettuate illegalmente in base al Protocollo d’intesa sui meccanismi di rimpatrio del 02/12/1999 (firmato dalle autorità dominicane che proibisce le deportazioni nelle prime ore del mattino).
Situazione tesa anche alle Isole Bahamas, dove molti haitiani stanno giungendo, in fuga dalla violenza. Il responsabile della sicurezza nazionale delle Bahamas, Wayne Munroe, ha dichiarato ieriche la Royal Bahamas Defence Force (Rbdf) ha rimpatriato 263 haitiani, tra cui 216 uomini, 44 donne e tre bambini. “Continueremo con i rimpatri”, ha dichiarato Munroe in una conferenza stampa, a dispetto delle nuove linee stabilite dall’Unhcr e degli appelli di Amnesty International.