“A quasi due anni dalla conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui i cittadini hanno dato un chiaro mandato per la riforma del Trattato Ue, una convenzione deve ancora essere approvata”. Lo ricorda l’Unione europea dei federalisti in una missiva inviata ai 27 capi di Stato e di governo Ue che si ritrovano oggi e domani a Bruxelles. “Il 22 novembre 2023 il Parlamento europeo ha adottato la sua proposta di modifica dei trattati e ha avviato la procedura di cui all’articolo 48, paragrafo 2, del trattato sull’Unione europea. Tuttavia, c’è stata una mancanza di reazione da parte del Consiglio europeo e il punto della Convenzione richiesto dal Parlamento europeo non è ancora all’ordine del giorno di nessuna riunione. Per aprire la Convenzione è sufficiente la maggioranza semplice del Consiglio europeo, quindi questa volta i veti di alcuni Stati non possono essere una scusa”. In occasione del Consiglio europeo del 21-22 marzo “è dovere del Consiglio europeo e dei capi di Stato rispettare la volontà dei cittadini e rafforzare l’Unione europea”. La lettera prosegue: “date le sfide che stiamo affrontando e tenendo presente il rilancio dell’allargamento” ai Balcani, “è più necessario che mai aggiornare le nostre politiche e avviare una riforma del nostro quadro istituzionale. Non solo per il miglioramento della nostra attuale Unione, ma anche con la prospettiva di un’Unione europea composta possibilmente da 36 Stati membri”.
“La crisi climatica, la difesa e la politica estera, l’allargamento, la digitalizzazione, l’energia, la sanità, la politica industriale, la democrazia e lo Stato di diritto sono solo alcune delle sfide che l’Europa deve affrontare. Ogni giorno, la guerra, le crisi e la politica delle grandi potenze dimostrano l’urgente necessità di rafforzare le istituzioni europee e rispondere meglio alle sfide globali e ai bisogni dei cittadini”.
“Storicamente, il progetto europeo è sempre stato ambizioso e coraggioso. Per affrontare i tempi incerti di oggi, dobbiamo rimanere ambiziosi – conclude la lettera – e fornire all’Europa gli strumenti necessari per andare avanti e affrontare con coraggio le sfide di un mondo in rapido cambiamento”.