Domani, venerdì 22 marzo, alle 20.30 nel santuario di Monte Berico sarà celebrata la veglia diocesana dei missionari martiri presieduta dal vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, e curata dall’ufficio missionario.
La data scelta è legata al 24 marzo 1980, giorno in cui mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, fu ucciso a causa del suo impegno in favore del popolo salvadoregno, vittima di un regime élitario indifferente alle condizioni dei più deboli e dei lavoratori. Per questo mons. Romero, canonizzato il 14 ottobre 2018 da Papa Francesco, è ricordato come amico e difensore dei poveri. In pochi anni è divenuto simbolo dei missionari martiri, anche per la cruenta uccisione riservatagli mentre celebrava la messa nella cappella dell’ospedaletto della Divina Provvidenza, dove aveva scelto di abitare.
“La vita di san Oscar Romero continua a parlare, in modo particolare ai giovani”, ha dichiarato mons. Brugnotto, “per l’autenticità con cui egli stesso ha saputo incarnare il vangelo, denunciando anche le ingiustizie e rimanendo a fianco dei poveri”.
Durante la veglia saranno ricordati anche i due futuri beati vicentini assassinati a Baraka e Fizi (diocesi di Uvira) nell’ ex Zaire (attuale Repubblica democratica del Congo) il 28 novembre del 1964. Si tratta di due missionari saveriani, fr. Vittorio Faccin, nato a Villaverla, e padre Giovanni Didonè, nato a Cusinati di Rosà. Con loro furono uccisi anche padre Luigi Carrara (Bergamo) e don Albert Joubert (sacerdote diocesano). Dagli stessi parrocchiani di Baraka e Fizi sono considerati ancora oggi dei veri e propri “testimoni di fraternità”. La loro beatificazione avverrà domenica 18 agosto 2024 a Uvira (Repubblica democratica del Congo).
“È molto importante ricordare queste figure vicine a noi dal punto di vista storico, perché ci consegnano un’esperienza viva di Vangelo dimostrando che per tutti è possibile viverlo”, ha concluso il vescovo. La veglia sarà trasmessa in diretta da Radio Oreb.