Oggi, presso l’Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, è stato somministrato un anticorpo monoclonale (lecanemab) in un paziente con malattia di Alzheimer ereditaria. La somministrazione – la prima in Italia – avviene all’interno di un programma di ricerca farmacologica sperimentale (protocollo Dian-Tu-001), dedicato alle persone con una forma genetica di questa malattia. “Il lecanemab è approvato negli Usa come terapia per la malattia non genetica, mentre in Europa non è ancora disponibile. Va detto che le forme genetiche sono rare – 1% circa dei malati – ma hanno un forte impatto sui pazienti e sui caregiver, in quanto presentano uno sviluppo giovanile dei sintomi, tra i 40 e i 50 anni d’età. Per questa ragione, il programma prevede che l’anticorpo in questione sia somministrato non solo a chi ha già sviluppato i sintomi, ma anche a chi è portatore della variante patogenetica. Cioè lo somministriamo per rallentare l’esordio della malattia”, spiega Samantha Galluzzi, geriatra e ricercatrice dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia.