Federazione Russa: Massoletti (Ispi), “le presidenziali sono un test sulla guerra in Ucraina”

Tre giorni di elezioni con un risultato molto probabilmente già scritto, ma secondo Mattia Massoletti dell’Istituto degli studi di politica internazionale (Ispi), in un’intervista rilasciata a Interris.it, le chiavi di lettura di questo voto saranno il dato dell’affluenza e quello dei voti espressi a favore del capo di Stato in carica, Vladimir Putin, che vuole dimostrare di avere l’appoggio della maggioranza della popolazione. Per l’esperto, “Vladimir Putin sarà il capo di Stato della Federazione russa per altri sei anni. Ci sarà da capire quanto sarà il dato dell’affluenza e quanti saranno i voti a suo favore, perché ciò potrebbe andare a impattare sulla percezione che il popolo russo ha nei suoi confronti, così come sulla sua legittimità”. Alla domanda su quanto consenso gode Putin, Massoletti risponde: “Da un lato capire l’effettivo livello di consenso è difficile, data la svolta ancora più autoritaria che ha impresso al Paese, e che potrebbe aver ‘viziato’ qualche risposta. Dall’altro lato, pensare che Putin non goda comunque di un gran sostegno è utopistico. Secondo l’istituto indipendente di sondaggistica russo Levada, a gennaio il consenso dell’attuale presidente si aggirava intorno all’85%. Non il più alto di sempre, dato che il ‘picco’ forse è stato toccato a seguito dell’annessione della Crimea, ma comunque, dal 2000 fino ad oggi Putin si è assestato su percentuali di gradimento che vanno dal 60 al 90%”. Rispetto al fatto che le elezioni possano essere un “test” sulla guerra in Ucraina, l’esperto osserva: “Putin ha definito più volte la guerra come esistenziale per la Russia, basti pensare che ha annunciato la sua candidatura dopo un incontro con dei veterani provenienti dal Donbass. La sua legittimazione elettorale gli servirà per legittimare la tesi che la maggioranza dei russi sostiene anche la guerra contro l’Ucraina. Si vota anche nei territori ucraini annessi nel settembre 2022 e in Crimea, con la Russia che, dal suo ‘avvento’ tratta queste zone già come parte integrante della Federazione”. Ma qual è il sentiment generale della popolazione russa? “Gran parte della popolazione russa sembra aver adottato una condizione di ‘conformità passiva’ alla situazione che si è profilata con lo scoppio della guerra. In Occidente si sottolinea spesso che i russi non protestino e siano sostanzialmente ‘tenuti al guinzaglio’ da Putin. Va però ricordato che oltre 20mila persone sono state arrestate in situazioni legate a proteste contro l’invasione dell’Ucraina. Tanti russi provano ad andare ad avanti come se nulla fosse, ma non ritengo corretto dire che siano passivi per scelta. Il sistema russo attuale è estremamente repressivo e una parola detta al posto sbagliato al momento sbagliato può costare molto caro. Inoltre, nonostante tutto, come testimoniato dall’ampia partecipazione popolare alle cerimonie di esequie di Alexei Navalny, la società civile in Russia è tutt’ora viva”.

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